«Picchiato ripetutamente con calci e pugni e cade a terra». «Saltavano sopra al corpo già inerme».
Sono i passaggi di alcune delle testimonianze dei diversi ragazzi ascoltati dai carabinieri di Colleferro per ricostruire cosa sia accaduto nella notte tra sabato e domenica scorsi quando Willy Monteiro Duarte, il ventunenne originario di Capo Verde e residente a Paliano, è stato ucciso. Indagati per l'omicidio sono cinque giovani di Artena, uno a piede libero (un ragazzo originario di Velletri); per uno il gip ha disposto la misura dei domiciliari, mentre in tre restano in carcere a Rebibbia. Ieri mattina la convalida degli arresti.

Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Velletri ha confermato l'arresto in carcere per i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, 24 e 26, e per Mario Pincarelli, 21 anni. Ai domiciliari Francesco Belleggia, 23. Gli indagati sono accusati di aver ucciso, a seguito di una rissa, vicino ai giardinetti in largo Oberdan, Willy, pestandolo a morte dopo che il ventunenne aveva tentato di aiutare un amico, un suo ex compagno di scuola, dell'istituto Alberghiero di Fiuggi.

Un'aggressione avvenuta per "futili motivi", scrive il gip di Velletri.
«Un'aggressione senza plausibile ragione» nei confronti di una persona che «non c'entrava nulla».
Francesco Belleggia è l'unico ad aver ottenuto i domiciliari perché il gip ne ha riconosciuto la «posizione più sfumata». Negli interrogatori di martedì scorso i quattro avevano negato ogni addebito. Il testimone chiave è uno degli amici di Willy che quella sera era con lui in largo Santa Caterina a Colleferro, dove ci sono alcuni locali.
«Gli saltavano sopra quando era già in terra»
Racconta il giovane: «I due ragazzi con i quali Federico, l'amico di Willy, stava inizialmente discutendo ricordo che uno indossava una camicia di colore bianco e aveva in viso tatuata una lacrima sotto l'occhio, nonché diversi tatuaggi su entrambe le braccia e le mani. L'altro ragazzo invece aveva un braccio ingessato. Al momento dell'aggressione ricordo che oltre ai ragazzi da me descritti si sono uniti altri tre ragazzi tra i quali sono in grado di descriverne soltanto due. L'uno indossava una polo di colore verde con capelli molto corti e l'altro con un vistoso tatuaggio sul collo. Per quanto io ricordi tutti ragazzi sferravano calci e pugni contro me e Willy»

Nelle testimonianze alcuni giovani forniscono informazioni sull'auto, il Suv, con cui gli indagati si sarebbero dileguati raggiungendo un bar ad Artena, dove poco prima delle 4 sono stati rintracciati dai carabinieri. Fondamentale per rintracciare immediatamente la vettura, una foto scattata da uno dei testimoni e che ha ripreso la targa del veicolo.
Un testimone racconta di aver visto arrivare un'autovettura a forte velocità «di colore nero dalla quale scendono cinque persone e tre di loro iniziano a picchiare selvaggiamente qualsiasi persona presente sul posto» si legge sempre nell'ordinanza. I fratelli Bianchi e Pincarelli sono stati riconosciuti come responsabili della rissa da uno dei diversi testimoni.
«Conosco tre delle persone che si sono rese responsabili della rissa. E sono: Gabriele Bianchi, Marco Bianchi, i cosiddetti "gemelli Bianchi" di Artena e Mario Pincarelli. Chi materialmente ha picchiato Willy è stato Gabriele Bianchi che dapprima gli ha dato un calcio in pancia, quindi Willy si è accasciato a terra, dopodiché si è rialzato ed è stato colpito nuovamente da Gabriele».

All'origine della discussione, avvenuta tra l'amico di Willy e uno degli indagati, ci sarebbe un apprezzamento rivolto ad alcune ragazze del gruppo di Colleferro da parte di ragazzi del gruppo di Artena. Francesco Belleggia è difeso dall'avvocato Vito Perugini, mentre i fratelli Marco e Gabriele Bianchi e Mario Pincarelli si sono affidati all'avvocato Massimiliano Pica.
La famiglia Monteiro ha conferito, invece, l'incarico all'avvocato Domenico Marzi del foro di Frosinone.