Non solo antisismica e innovativa, ma anche anti-Covid grazie ai suoi ampi spazi che consentono il necessario distanziamento. È la scuola progettata dal gruppo di lavoro dell'architetto Renzo Piano, il "G124". In via Napoli, al posto del vecchio mattatoio comunale già buttato giù, sorgerà la scuola del futuro grazie a 6,8 milioni di euro finanziati dal Ministero dell'istruzione e da Casa Italia.

A intervenire sull'iter dell'opera che lentamente avanza è l'architetto Massimo Alvisi, il quale sulle colonne de "Il Sole 24 Ore" ha parlato della scuola di Sora. «Nel 2018 è stato individuato il lotto e firmato il progetto preliminare, nel 2019 è stato demolito il mattatoio esistente e sviluppato il definitivo, per fine 2020 sarà consegnato l'esecutivo e nei primi mesi del 2021 partirà la gara d'appalto. Sfida aperta a quel punto tra le imprese e il mondo della manifattura per dare concretezza ad una scuola con una struttura interamente in legno».

Un progetto che per Sora equivale a un importate riconoscimento nazionale: la scuola è il primo dei dieci progetti pilota che riguarderà le periferie cittadine italiane. Anche se in città non mancano gli scettici sulla realizzazione dell'opera e sui suoi tempi che punzecchiano il sindaco Roberto De Donatis che già immagina gli studenti entrare nel nuovo istituto.

Quella di Sora sarà una scuola modello con il piano terra permeabile e trasparente: uno spazio aperto con al centro una sorta di piazza-giardino per favorire gli scambi tra la città e le attività della scuola; il primo piano sarà invece dedicato alla didattica e il tetto-giardino diverrà un grande laboratorio a cielo aperto con un orto pensile.