Una scoperta davvero unica a Cardito. Ben visibili (e virtualmente ricostruibili in modo soddisfacente) ancora insistono i resti di un grandissimo castello risalente all'XI secolo. Una scoperta, effettuata proprio in questa calda estate,dopo lunghi e approfonditi studi e ricerche nella valle del Rio Chiaro, sui colli di Cerro Grosso a Cardito di Vallerotonda. Affascinante per il viaggio nella storia che ha permesso e per il posto in cui è avvenuta: a oltre 1000 metri di altitudine, ai piedi dell'imponente massiccio delle Mainarde. A raccontarci la straordinaria scoperta è stato il ricercatore storico Benedetto Di Mambro.

«Con i miei amici, l'archeologo Daniele Baldassarre e l'insosti tuibile guida Alfredo Petrucci, ne conoscevamo l'esistenza da numerosi studisu documentistorici cassinesi e volturnesi e ne siamo finalmente andati alla ricerca con un'escursione di circa cinque ore di cammino. Un posto da incanto e un panorama stupefacente - racconta Di Mambro -. Il primo sorprendente impatto lo abbiamo avuto all'ingresso occidentale del "castrum": ci siamo trovati di fronte ai ben conservati, resti in pietre sovrapposte di una chiesetta romanica forse, secondo la tradizione, dedicata alla Madonna delle Grazie».

L'ingresso della chiesa come lo descrivono gli appassionati escursionisti è rivolto ad ovest da cui è visibile la lontana cima di Monte Cairo, alla destra di Montecassino. «All'altro capo un'affascinante piccola abside concava in pietre, con sulla sua parete destra una nicchia rettangolare. Il castello di Cardito fu costruito attorno al 1035 ad opera del Conte longobardo di Venafro Audoaldo, figlio del Conte Landolfo il Greco, cugino di Pandolfo Capodiferro Principe di Capua.
ILongobardi continua il ricercatore storico santeliano eranolìpresenti nell'area dal Volturno al Rio Chiaro e quindi al Melfa già dal VII secolo.

Nel 1047 giunsero nell'Italia Meridionale i Normanni di Roberto d' Altavilla detto il Guiscardo. Al suo seguito c'era il conte Rodolfo de Moulins. Nel 1078 Roberto il Guiscardo occupa il principato di Benevento che dallaPuglia e dallaCalabria si estendeva fino alla Campania, al Lazio meridionale, l'Abruzzo e il Molise e qui nomina Rodolfo de Moulins Conte di Bojano e di tutte le terre fino al fiume Melfa, compreso il territorio del Rio Chiaro e il castello di Cardito. Il cognome Moulins mutò in Molisio da cui poi derivò il nome Molise alla Contea e alla Regione. Nel 1085 il Conte Ugo figlio di Rodolfo fece dono del castello di Cardito all'abate Desiderio di Montecassino. Il castello resistette per altri due secoli fin quando nel 1349 fu disastrosamente e definitivamente distrutto da un tremendo terremoto di magnitudo 6.8 che colpì duramente, fra gli altri, anche il monastero di Montecassino».