Partono i bus e parte lo smercio! Parte la scuola, partono gli scambi. Accordi tra ragazzini per posizionare la droga nelle aule degli edifici, prevalentemente in bagno oppure veri e propri scambi di droghe leggere già dai sedili. I baby spacciatori sono stati a loro volta clienti che, a un certo punto, hanno pensato di arrotondare piazzando piccole dosi ai compagni e allargando sempre di più la fascia dei clienti. Perché aggiungere elementi al giro significa avere denari liquidi in tasca. Spesso rienvestiti nello stesso acquisto di sostanza o per sballi alcolici. Inutile dire che la piazza cassinate resta una "maestra" la più appetibile e ambita. Nessuno vuole perdere il "controllo" di zone nevralgiche o delle consegne "a domicilio". Troppi i ricavi dagli affari sporchi per abbandonare il campo.

Cerchi che si allargano a dismisura, in un continuo moltiplicarsi di strategie commerciali da parte dei gruppi operanti, vecchi ed emergenti. "Cani sciolti" o sodali di fiducia delle grosse "aziende" dello smercio cassinate, ognuno pensa solo a "colonizzare" e a monetizzare.
È l'esigenza di sballo - sempre più insistente nel mondo minorile - che fa incassare a fine mese stipendi d'oro a chi siede ai piani alti delle realtà illecite.
Il mestiere del mini-pusher è in continua crescita.
Si sentono "grandi" e forti. Senza paura e remore di nessun tipo.

Non c'è più soltanto manovalanza specializzata ma, facendo leva sui disagi (economici, sociali o culturali), vengono innestate sempre più le figure dei giovanissimi (a volte risarciti a droga). Lo studente-spacciatore è espertissimo. Diverse le dosi o i mini carichi trovati negli istituti in passato, dalle intercapedini dei muri ai termosifoni agli impianti di aerazione. Ogni luogo è ottimo come nascondiglio e, in caso di controlli da parte delle unità cinofile, mai si arriverà al proprietario. Mini-uomini cresciuti tra pc e cellulare e che, ora, hanno voglia di andare oltre, di sballarsi ma soprattutto di sfidare il "proibito".

Spesso, i luoghi scolastici fanno solo da cornice ai piccoli accordi tra ragazzini. Poi l'ebbrezza da stupefacenti viene rimandata al pomeriggio, quando facilmente si racconta ai genitori la classica scusa di andare a studiare a casa di un amico. Anche alla villa comunale i ragazzi sono stati pizzicati a cercare droga, questa volta da extracomunitari. Il cliente, ormai, viene "coccolato" sin da giovanissimo.

Non solo l'impegno per garantire il distanziamento sociale nelle aule. In vista dell'ormai imminente suono della prima campanella, il Comune si adopera per garantire la sicurezza anche al di fuori degli edifici.
Scuole sicure
Cosa significa? Che il Comune ha aderito al progetto del ministero dell'Interno denominato "scuole sicure" ed è rientrato tra i cento comuni che possono utilizzare i fondi messi a disposizione per questo progetto. Il progetto coinvolge 100 Comuni su tutto il territorio nazionale ed è finalizzato ad attività di prevenzione e contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti nei pressi degli istituti scolastici. Il finanziamento deriva dalla ripartizione, che segue precisi criteri, del fondo per la sicurezza urbana: il Ministero degli Interni destina infatti una quota pari al 14 per cento delle risorse del fondo ai comuni che rientrano nei criteri prestabiliti. Nello specifico, sono stati individuati 100 comuni in base alla popolazione rilevata all'inizio dell'anno 2019 e Cassino è risultato al nono posto.

Occhi vigili sullo spaccio
Nella sostanza dei fatti si tratta di telecamere antispaccio e ne saranno installate circa dieci, con un finanziamento di 20.000 euro, nei pressi degli istituti di competenza comunale. Nella circolare del Ministero infatti si specifica: «Come nelle passate edizioni dell'iniziativa, il contributo può essere destinato alla realizzazione di sistemi di videosorveglianza (che non abbiano già beneficiato di forme di contribuzione pubblica), all'assunzione a tempo determinato di agenti di Polizia locale , al pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario del personale della Polizia locale, all'acquisto di mezzi ed attrezzature e alla promozione di campagne informative volte alla prevenzione e al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti.

Nel rispetto delle disposizioni di carattere finanziario-contabile degli enti locali, il contributo potrà essere erogato sia a copertura di spese correnti che di spese di investimento. La quota destinata al pagamento delle spese correnti non dovrà essere superiore al 50% del totale. Di tale percentuale, una quota, sino ad un massimo del 10%, potrà essere utilizzata per finanziare campagne educative, d'intesa con le Istituzioni scolastiche territoriali». A curare il progetto sono i consiglieri Arianna Volante e Riccardo Consales, che non nascondono l'orgoglio per il lavoro svolto.
Le telecamere saranno piazzate all'esterno degli edifici comunali nell'arco dell'anno scolastico 2020-2021, probabilmente in autunno arriveranno i fondi e durante il prossimo inverno si concretizzerà l'intervento.

di: Alberto Simone