Una città più accogliente, più bella, più pulita, più vivibile. Questo desiderano molti cittadini che si attivano con i fatti e non solo con le parole per consegnare ai sorani, ma anche a chi viene a visitare la città, un spaccato migliore di quella che era un tempo passava per una città-salotto. Una Sora diversa, questo auspicano in tanti, specie i giovani, che con eventi e investimenti provano a mettere le basi per il proprio futuro nella loro città, quella dei genitori e dei nonni.
È con questo spirito che il giovane Francesco Corona, amante della montagna proprio come suo nonno che fu presidente del Cai, ha voluto rendere Sora più attrattiva.

Nei giorni scorsi, in un vicolo del centro storico a pochi passi da corso Volsci, dove c'è uno stabile di proprietà della famiglia Corona, ha voluto lasciare un segno in ricordo di due amanti della città volsca, Manuel Carnevale e Benedetto Pontone, scomparsi prematuramente negli anni scorsi in circostanze tragiche.

«Non più scritte, ma opere d'arte - dice Corona -. Grazie all'estro di Francesco Tersigni, coadiuvato dalla bravura di artisti locali, due nostri amici dal cuore sorano che ci hanno lasciato troppo presto saranno ricordati per sempre. Questo è un modo di far del bene alla nostra comunità come fanno anche in altre parti del mondo, abbellendo gli spazi urbani con la storia del territorio». Per Corona è importante valorizzare le radici e la genuinità del quotidiano.

«Porto ad esempio Carlo Gallozzi, che dimostra concretamente l'attac camento a Sora. Spesso ripulisce piazza Palestro con un grande spirito di rispetto degli spazi». Lo stesso Gallozzi, su spinta di Corona, ha messo a dimora delle piantine sotto la statua del cardinale Cesare Baronio.