Positivo al Covid-19 è fuggito nella notte tra sabato e domenica dalla città ed è stato fermato dalle forze dell'ordine in Puglia. Si tratta un ragazzo senegalese di vent'anni che ha lasciato il suo letto ad Arpino dove era ospitato da una struttura su viale Belvedere. Il giovane ha lasciato la zona "Ponte lungo" per fuggire e far perdere le sue tracce, ma il viaggio è stato interrotto da una fitta rete di intercettazioni.

Ieri mattina è scattato l'allarme. Subito le forze dell'ordine si sono messe sulle tracce del giovane senegalese. Sono stati i carabinieri di Sora che, grazie alle indagini, sono riusciti a intercettare il telefono cellulare del ragazzo che nel frattempo aveva lasciato il Lazio per raggiungere Foggia. Lì è stato fermato dalle forze dell'ordine. E lì si trova in isolamento. A destare preoccupazione è la sua positività al Covid-19.

«Non sono stato informato dalla Asl di Frosinone della positività del ragazzo - ha affermato il sindaco Renato Rea - Ho avuto segnalazione dell'assenza del giovane ieri mattina e subito dopo si sono attivate le ricerche da parte delle forze dell'ordine  - ha aggiunto il sindaco -Credo che se sia positivo non sia opportuno farlo tornare ad Arpino dove condivide degli spazi con altri suoi coetanei. È "Arcobaleno" la cooperativa che gestisce la struttura sul viale Belvedere».

Il primo cittadino di Arpino, sempre nel pomeriggio di ieri, ha scritto un post sul suo profilo social parlando di misure di prevenzione che saranno adottate a breve: «Informo la cittadinanza che la Asl sta predisponendo controlli a una struttura di Arpino che ospita migranti.
Tutti verranno sottoposti a tampone a scopo preventivo e precauzionale. Ringrazio la Asl per la collaborazione e rinnovo l'invito al rispetto delle norme sanitarie a tutela della salute di tutti».

Alla domanda su quanti ospiti siano presenti sul suo territorio, il sindaco Rea non ha fornito un dato aggiornato. Intanto la cooperativa "Sole Cuore" prende le distanze da questa fuga, specificando che questa volta la struttura non è la loro.
È cronaca delle scorse settimane, infatti, della fuga di tredici profughi dalla struttura di Collecarino, sempre nel territorio di Arpino, sempre di richiedenti asilo, che erano in quarantena preventiva, ed erano risultati tutti negativi a entrambe i tamponi. Insomma, il dato che emerge, è che Arpino, città certamente ospitale e dalla lunga tradizione culturale e turistica, non piace ai profughi, tant'è che continuano a scappano dalle varie cooperative.

Ma ora in città tutti vogliono conoscere lo stato di salute degli ospiti della struttura del viale Belvedere, dato che il ragazzo fuggito, tra sabato e domenica scorsa, era positivo e asintomatico. Ora, soprattutto i cittadini, temono per lo stato di salute degli altri ospiti della comunità ed hanno paura per una ripresa del numero dei contagi.

«Noi siamo attenti  - sbotta una donna appena saputo della fuga del senegalese - A noi viene chiesto di indossare la mascherina, di mantenere la distanza, di effettuare il tampone se rientriamo dalle nostre "attente" vacanze, e qui ad Arpino si fugge, si gira l'Italia, addirittura positivi, così, senza controlli - ha continuato la donna che ha ricevuto consensi tra i presenti - È assurdo, ma come si fa? Noi temiamo per la salute dei nostri cari. Sono da aumentare i controlli perché altrimenti se qui non ci vogliono stare che non tornassero più». Si dovrà, poi, capire con quante persone è venuto a contatto l'uomo durante la sua fuga.