Montagne, vette, cammini e tratturi hanno registrato, tra luglio e agosto, il tutto esaurito. Un numero veramente enorme di appassionati della montagna ha percorso in lungo e in largo la catena montuosa delle Mainarde e dei Monti della Meta. In gruppo, più o meno numeroso, o in solitaria, la stagione 2020 può già definirsi un successo sul lato escursioni e passeggiate tra le vette del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.
Ogni cima è stata oggetto di scalata: dai 2242 metri della Meta (la punta più alta del massiccio) a quelle di contorno tutte ugualmente ricche di fascino e di straordinaria bellezza.

Già sui 1500-1600 metri, lungo i sentieri che percorrono l'area del Parco, è un incrociarsi di comitive in marcia dalle prime ore dell'alba per raggiungere la loro meta; e non di rado ripetono a breve l'escursione, stavolta seguendo un altro itinerario. Ci s'incammina per raggiungere una vetta o un rifugio montano, oppure, come in questi giorni, un luogo di culto come la Valle del Santuario della Madonna di Canneto che, nonostante l'emergenza Covid-19, ha fatto registrare presenze record con decine di tende e camper.

Una fitta rete di sentieri (sono ben 150 gli itinerari segnati sul terreno e riportati sulle carte) intreccia il Parco nazionale per una lunghezza complessiva di oltre 750 chilometri. I sentieri non sono altro che antichi cammini frequentati da monaci e pastori e che oggi vengono riscoperti dai moderni viandanti che, rispetto a secoli fa, hanno nella tecnologia un invidiabile compagno di viaggio che permette loro di registrarne il percorso o misurare le distanze o l'andamento planimetrico.

Molto gettonate le basi di partenza di Prati di Mezzo e di Canneto: da qui, una volta lasciate le auto, decine di escursionisti si incamminano alla volta dei pianori in quota per proseguire nell'incanto di paesaggi mozzafiato, radure sterminate, sorgenti, rivoli d'acqua, greggi e mandrie al pascolo: il loro silenzioso compagno di viaggio.