Non è ancora ufficiale, ma si va verso l'obbligo della mascherina in classe se le distanze non saranno garantite. Il Comitato tecnico scientifico, d'intesa con la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, sta valutando le opzioni per riaprire in sicurezza le scuole. Il coordinatore del Cts Agostino Miozzo su Sky ha detto che i pilastri saranno tre: «il distanziamento, l'uso della mascherina e l'igiene. Sono indiscutibili e saranno validi per il mondo scolastico». Il problema è che da settimane i dirigenti scolastici come pure gli enti proprietari delle strutture sono al lavoro per far rispettare le distanze. Da qui la richiesta di chiarezza sulla necessità di mantenere le distanze e sull'utilizzo della mascherina e, a quali condizioni.
Un'altra questione complessa da risolvere è quella relativa alla gestione di casi positivi tra gli studenti, i docenti o il personale delle scuole. L'indicazione che sta emergendo è di valutare il caso concreto di volta in volta con possibilità di procedere alla messa in quarantena di un'intera classe o, nei casi più estremi, dell'intero istituto. Molto dipenderà dalla situazione esterna come pure dall'indice di contagio Rt. Non è escluso che le decisioni vengano prese a ridosso del 14 settembre proprio sulla base dei valori dell'Rt. Più è alto più drastici rischiano di essere i provvedimenti.
Ci sarà un'aula di isolamento per i casi sospetti, da allontanare immediatamente chiamando i genitori che poi dovranno contattare le strutture sanitarie per valutare il da farsi.
Allo studio la possibilità di test rapidi a scuola sul modello di quanto sta avvenendo negli aeroporti italiani.
Altro capitolo da affrontare, direttamente connesso al mantenimento delle distanze, è quello dei banchi monoposto. Difficile che arrivino o che arrivino tutti prima d'inizio anno. Firmato invece il protocollo per le scuole dell'infanzia. Infine si darà grande importanza al medico scolastico, un ritorno.
Il sindacato attacca
Polemica la Flc Cgil: «Le risposte del ministero sono insufficienti e contraddittorie, e soprattutto il ministero deve chiarire a tutta la comunità scolastica se è sua intenzione dare seguito ai proclami e garantire la sicurezza in occasione della ripartenza, oppure se vuole fare giochini di bilancio: abbiamo bisogno di docenti per diminuire il numero degli alunni nelle classi, abbiamo bisogno di collaboratori scolastici per gestire nuovi spazi e aumentare i momenti di igienizzazione, abbiamo bisogno di più assistenti tecnicie amministrativi per garantire la funzionalità delle scuole in una situazione complessa come sarà quella di settembre».
L'affitto dei locali
Intanto è stato pubblicato, sul sito del ministero dell'Istruzione, l'av viso pubblico per i 70 milioni di euro destinati agli enti locali previsti dal decreto Agosto.
Ifondi potranno essere utilizzati «per l'affitto di spazi si legge sul sito del dicastero e per l'acquisto, il noleggio o il leasing di strutture temporanee da utilizzare per le attività didattiche, per garantire il distanziamento e, dunque, la sicurezza di studentesse, studenti e personale scolastico. Con i finanziamenti ricevuti sarà possibile non solo pagare gli spazi, ma anche i lavori di adattamento alle esigenze didattiche».
La ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina sostiene che la riapertura delle scuole è «una priorità assoluta del Governo e richiede la collaborazione di tutti i soggetti istituzionali coinvolti, nell'ambi to delle rispettive competenze». La stessa ha scrittouna letteraagli enti locali per chiamarli a «un ultimo ma importante e decisivo sforzo a collaborare» con i dirigenti scolastici e gli Uffici scolastici regionali. «Il ministero dell'Istruzione ha sottolineato la ministra ha supportato e continuerà a supportare tutte le azioni necessarie, nel rispetto delle competenze di ciascuno».