Un intero paese ancora sotto shock per la tragica fine dell'architetto Gaspare Vinciguerra: questa la fotografia di Amaseno all'indomani dell'incidente sulla provinciale Caragno a Ceprano.

Mentre si attende che le autorità giudiziarie fissino la data dell'autopsia dell'architetto sessantottenne giungono numerosissimi, dai social e dalla strada, gli attestati di stima, i ricordi e le belle parole da parte di compaesani e non.

«Era un uomo che amava la vita e la libertà, non meritava una simile fine», queste in sostanza le parole ripetute da tutte le persone che lo conoscevano. Si definiva un "istrione", come il titolo di una canzone di Charles Aznavour che spesso cantava durante le serate di karaoke di cui era un accanito frequentatore, e in effetti in molti lo ricordano così, con «una grande gioia di vivere», con dei modi apparentemente irruenti, che però nascondevano un animo gentile.

Già ben noto per le numerose opere urbanistiche alla cui realizzazione si era interessato durante gli anni '90 assieme all'allora amministrazione comunale amasenese, tra cui il restauro del pavimento della Collegiata di Santa Maria Assunta e il rifacimento di numerose strade e luoghi pubblici, negli ultimi tempi era tornato alla popolarità in seguito a una serie di dirette video su Facebook in cui esponeva tutta una serie di situazioni da lui considerate problematiche inerenti il territorio e l'ambiente del comune di Amaseno, utilizzando alle volte anche toni forti per sostenere le sue tesi, cosa che gli è valso anche l'appellativo, da parte di alcuni amici, di "Gasperino il Carbonaro".

Un personaggio a tutto tondo, di cui il paese lepino sicuramente piangerà la perdita. Un sentito ricordo di Vinciguerra ha voluto lasciarlo anche il presidente dell'assemblea provinciale Daniele Maura, il quale, una volta appreso della sua morte, ha parlato di «una notizia che ha colpito tutti», sottolineando come «il suo entusiasmo, il suo spirito vitale e il suo amore per il proprio paese rimarranno indelebili nella nostra mente».