In tanti ieri hanno reso onore, con ricordi social, a Vittorio Marandola. Un orgoglio per Cervaro. Fiesole, era il 12 agosto del 1944. Il giovane sottufficiale dei Carabinieri, Vittorio Marandola, venne fucilato insieme ad altri due commilitoni. Il sacrificio risparmiò la vita di dieci civili, compresi donne e bambini.

Fu insignito della Medaglia d'Oro al Valor Militare con la seguente motivazione: «Pochi giorni prima della liberazione, mentre già al sicuro dalle ricerche dei tedeschi si accingeva ad attraversare la linea di combattimento per unirsi ai patrioti, veniva informato che il comando gemanico aveva deciso di fucilare dieci ostaggi nel caso egli non si fosse presentato al comando stesso entro poche ore. Pienamente consapevole della sorte che lo attendeva, serenamente e senza titubanze la subiva perché dieci innocenti avessero salva la vita. Poco dopo affrontava con stoicismo il plotone d'esecuzione tedesco e, al grido di "Viva l'Italia", pagava con la sua vita il sublime atto d'altruismo».

Ieri in tanti hanno dedicato un omaggio, un pensiero, una preghiera.