Abusi edilizi da eliminare. È stata emessa dal Comune una specifica ordinanza di demolizione per opere abusive e il ripristino dei luoghi. Le opere ritenute abusive sono state realizzate in località Mole di Vito «senza alcun titolo edilizio abilitativo, senza la prescritta autorizzazione sismica e in area sottoposta a vincolo paesaggistico». Consistono in sei manufatti che dovranno essere abbattuti.

In particolare, sotto la scure sono caduti un manufatto realizzato in metallo e legno, adibito a ricovero cavalli delle dimensioni 5,80 per 5,80 metri con fascia perimetrale in cemento, realizzato a meno di tre metri dal fosso Colle Mazzocchi; un fienile rimessa attrezzature realizzato in legno, di circa 85 metri quadrati, anche esso adiacente il fossato; un altro fienile, realizzato però in blocchetti di cemento forati e mattoni, sempre radente il fosso, di circa 65 metri quadrati; quindi tre recinzioni, con paletti in legno e rete metallica una, con paletti in ferro e rete metallica le altre due, per una lunghezza complessiva di 190 metri, erette al confine con il fosso Colle Mazzocchi.

Nel verbale redatto dalla Polizia locale si specifica che «i primi due manufatti sono difformi all'autorizzazione rilasciata nel giugno e nel settembre del 2001 in quanto, le stesse erano state autorizzate per la realizzazione di costruzioni a carattere temporaneo, senza l'uso di cemento o leganti di sorta, delle dimensioni rispettivamente di 3x3 e di 9x9 metri, mentre è stato accertato che sono stati realizzati manufatti consolidati da pavimentazione interna e fascia perimetrata in cemento».

Del terzo manufatto si evidenzia che l'edificazione è in contrasto con le norme contenute nel Regio decreto del 1904 che prescrive di erigere simili costruzioni a non meno di dieci metri dai fossi demaniali (nel verbale si citano addirittura i risultati di una perizia di consulenza tecnica, redatta a beneficio dell'autorità giudiziaria).
Il provvedimento, infine, prescrive che la demolizione delle opere deve avvenire entro novanta giorni e se questo termine non sarà rispettato, verrà irrogata una sanzione di 20.000 euro ai proprietari dei vari manufatti.