La madre era tornata in Romania e si era portata con sè il figlio avuto da una relazione con un ciociaro.
Il padre ha promosso così un'azione giudiziaria finalizzata a tenere con sè il bambino, presentando pure una denuncia per sottrazione internazionale di minore.

L'altro giorno, il tribunale di Frosinone si è espresso in favore del padre. Il giudice, al termine di un lungo procedimento, ha disposto l'affidamento esclusivo del figlio minore al padre, imponendo alla madre di contribuire al mantenimento del figlio.

Si conclude così (salvo appelli) la vicenda giudiziaria che aveva avuto inizio, nel luglio del 2016, con la sottrazione del minore, portato dalla madre in Romania, suo Paese di origine, con il pretesto di dover sbrigare alcune pratiche amministrative necessarie per portare con sé in Italia l'altro figlio che anni prima aveva avuto con il marito romeno dal quale si era separata prima di arrivare in Italia.

In Ciociaria la donna aveva conosciuto l'uomo con il quale aveva iniziato una convivenza dalla quale, nel 2015, era appunto nato il bambino. Solo che qualche giorno dopo la sua partenza per la Romania, lei aveva contattato telefonicamente il compagno, dicendo di voler troncare ogni rapporto, che non sarebbe più tornata in Italia e che avrebbe tenuto il loro figlio con sé nel suo Paese d'origine.

Il padre, assistito dagli avvocati Antonio La Bella e Tiziana Santodonato, ha allora intrapreso una lunga battaglia su due fronti. Ha presentato in Romania una denuncia per sottrazione internazionale di minore che poi ha ritirato, pur essendo il reato perseguibile d'ufficio, quando all'orizzonte sembrava profilarsi un accordo tra le parti, poi saltato. Di pari passo è andato avanti il procedimento civile per l'affido al tribunale di Frosinone, fino alla pronuncia di lunedì dopo una consulenza tecnica d'ufficio che ha valutato quale dei due genitori fosse nelle migliori condizioni per educare il piccolo.