Ora sono i parroci di Cassino a rispondere alla lettera del sindaco. Don Nello, primo firmatario insieme agli altri 9 sacerdoti della città martire che avevano chiesto all'assise di proclamare la "Civitas Mariae". Esprimono dispiacere per la revoca della Delibera di Giunta ma lo ringraziano per il garbo istituzionale che "anche in questa vicenda ci ha riservato come Pastori delle
comunità parrocchiali a noi affidate, ci preme precisare alcuni punti, perché si è scritto e
parlato tanto in questi giorni, spesso a sproposito, soprattutto sui social".

Poi continuano: "La richiesta che noi sacerdoti di Cassino abbiamo rivolto a lei, come primo cittadino, e al Consiglio Comunale non è irrituale o difforme dalla procedura, perché risponde ad una prassi consolidata. Il conferimento del titolo di Civitas Mariae ad una città, nei Comuni che già si fregiano di questo titolo, ha una valenza tale che il passaggio in Consiglio Comunale,
anche se è intermedio rispetto al Decreto di proclamazione che spetta al Vescovo, risponde
ad una volontà di condivisione che un corretto senso di laicità accoglie e caldeggia".
E più avanti: "Riguardo poi agli infondati dubbi su un presunto intento sostitutivo nei confronti del Patrono San Benedetto, vogliamo dire con chiarezza alla Sua Amministrazione e a quanti
cercano di ingenerare nella Città confusione e allarmismi ingiustificati, che l'intenzione di
noi sacerdoti di Cassino era ben lontana da questi ipotetici scenari. Sappiamo bene che la
festa patronale nella nostra città è fissata al 21 marzo, giorno in cui si ricorda la nascita al
cielo di San Benedetto, e sappiamo bene che ad essa è legata anche la festa civile. Era il 1994
quando la ricorrenza civile del Santo Patrono dal 30 ottobre, festa di san Germano, passò al
21 marzo, giorno del Transito di San Benedetto. Fare memoria è necessario e spesso anche
la memoria a breve termine è necessaria. Speriamo infatti che tutti ricorderanno che, in
occasione del 21 marzo di quest'anno, in pieno lockdown, noi sacerdoti della città a
mezzogiorno abbiamo suonato contemporaneamente le campane delle nostre chiese, come
segno di unità e di comunione nel giorno in cui Cassino non avrebbe potuto festeggiare come
di consueto San Benedetto.

Questo non ci ha impedito il 25 marzo, pochi giorni dopo, nella solennità dell'Annunciazione di Maria, di elevare contemporaneamente la nostra unanime
preghiera di supplica alla Madonna Assunta. Il nostro legame con la spiritualità benedettina è un fatto, così come lo è la nostra devozione alla Vergine Maria, che a Cassino veneriamo in particolar modo sotto lo speciale titolo della Madonna Assunta. Come spetta a S.
Benedetto il titolo di Patrono, così vorremmo per la Città un riconoscimento che richiami al
popolo devoto il suo amore alla Madre di Dio con il titolo di Civitas Mariae.

Non c'è conflitto né contrasto, anzi. E come potrebbe essere diversamente, visto che Lei, la Madonna è la
Regina di tutti i Santi?Per noi sacerdoti di Cassino è un onore avere come Patrono San
Benedetto e la Vergine Maria come Madre e Protettrice e crediamo fermamente che per
tutta la città sia un onore avere come Patrono San Benedetto ed essere al tempo stesso
Civitas Mariae".  La posizione del comune resta ferma. L'argomento non andrà in consiglio. La vicenda, da adesso in poi, resta squisitamente ecclesiastica.