Anche un ferentinate è rimasto vittima dello scandalo internazionale Dieselgate Volkswagen. Si tratterebbe del primo caso in provincia di Frosinone.
L'uomo, che nel 2010 aveva acquistato una Volkswagen Golf diesel, si è rivolto al suo legale di fiducia, l'avvocato Antonio Ceccani, e ha chiamato in giudizio presso l'ufficio del Giudice di pace di Ferentino, la Volkswagen tedesca e quella italiana. Nella citazione del 2017 viene considerata la pratica commerciale, ingannevole e scorretta, consistente nell'omologazione della classe di emissione con il ricorso a espedienti contrari alla legge e nella conseguente diffusione di informazioni fuorvianti sulle caratteristiche qualitative di alcuni veicoli diesel e sul loro livello di emissioni.

Nel merito, vengono fatti notare danni patrimoniali e non, subìti a causa della pratica da quantificarsi nella misura dell'applicazione del criterio equitativo del 15% sul prezzo pattuito. Infatti, sulla vettura acquistata è installato un software che influirebbe sulle emissioni di ossido di azoto, durante i test di verifica delle stesse. Fatto è che le società Vwag, gruppo capofila, e la filiale italiana Vgi sono state condannate al risarcimento del danno nei confronti dell'automobilista ferentinate dal giudice di pace, il dottor Antonio Vellucci. Il magistrato, dopo l'esito degli accertamenti, ha dichiarato la pratica commerciale ingannevole e scorretta da parte delle due società automobilistiche, consistente nella omologazione della classe di emissione attraverso il ricorso a espedienti contrari alla legge e alla diligenza professionale, oltre alla diffusione di informazioni false, incomplete e fuorvianti sulle caratteristiche dei veicoli diesel EA-189 e sul livello di emissioni.

Pertanto, il giudice ha condannato le due società al risarcimento a favore dell'assistito del difensore Ceccani, per i danni patrimoniali e non subiti, oltre al pagamento delle spese di giudizio. Per la cronaca, 240mila, per un totale di 750 milioni di euro, sono stati i risarcimenti in Germania, nessuno in Italia (fonte EconomyMag). «La casa automobilistica - scrive la rivista - ha comunicato il 30 giugno che si avvia a completare i risarcimenti, ma questo accade in Germania, mentre in Italia nessuno ha visto un euro».