Sono esasperati. Non ce la fanno più. Sono preoccupati per la situazione che vivono, un giorno sì e l'altro pure, nel quartiere Scalo nel capoluogo. Vorrebbero stare con le famiglie nei giardinetti, passeggiare in tranquillità, cercare refrigerio fuori dagli appartamenti, ma hanno paura. Paura perché alcuni extracomunitari si rendono protagonisti di episodi che spaventano, creano preoccupazione, come quello di giovedì scorso, intorno alle 21.

In particolare, un nigeriano, stando al racconto di alcuni residenti, stava chiedendo soldi ai passanti e davanti al diniego ha iniziato a inveire contro di loro e a spintonarli. Poco dopo ha iniziato a litigare con un connazionale. Nel frattempo sono stati contattati i carabinieri. I militari sono subito intervenuti e il nigeriano ha inveito anche contro di loro opponendo resistenza. È stato pertanto bloccato e denunciato per resistenza a pubblico ufficiale. Il giovane era ubriaco.
«Alle 20 c'è il coprifuoco nel quartiere Scalo - è quanto denuncia Dheni Paris, portavoce dell'associazione "A servizio del popolo" che ormai da due anni combatte in prima persona, senza paura, quello che avviene ai giardinetti.

I giardinetti sono terra di extracomunitari, occupano le panchine, sono spesso ubriachi, protagonisti di liti e risse. La gente è esasperata. I commercianti anche hanno paura e preferiscono chiudere in anticipo le attività perché spesso vedono entrare nei locali alcuni extracomunitari che chiedono soldi e inveiscono contro di loro. Chiediamo la presenza fissa nel tardo pomeriggio e sera di una pattuglia di forze dell'ordine, come deterrente. Al sindaco di Frosinone chiediamo controlli sul ponte di via Verdi o la chiusura, affinché venga ristabilito l'ordine. La gente ha paura a passare sul ponte, perché ci sono diversi extracomunitari spesso ubriachi, basta farsi un giro per rendersi conto di cosa parliamo. A testimonianza anche le numerose bottiglie e rifiuti gettati sotto il ponte. Addirittura circa 25 giorni fa sono stato raggiunto da alcuni di loro che con fare minaccioso hanno inveito contro di me per la battaglia che ho intrapreso».