Il maestoso pino che per oltre mezzo secolo è stato sinonimo di serate da ballo, di divertimento, di movida nel centro storico di Atina è in agonia. La vita lo sta abbandonato poco alla volta. Agli atinati, e non solo, il pino ricorda momenti spensierati vissuti tra gli anni Sessanta e Novanta quando l'estate in città significava andare a ballare sulla pista ricavata in quello che quattro secoli prima fu l'Orto dei Monaci: una serie di piccoli terrazzamenti che per i religiosi dell'adiacente ex convento dei Frati Minori era l'orto dal quale ricavare il sostentamento per la loro comunità.

In quello spazio caratteristico, rinfrescato dalle chiome di querce e pini secolari, l'Amministrazione comunale dei primi anni Sessanta fece nascere un campo di bocce (tuttora in uso), un bar, posti a sedere e una pista da ballo atipica, perché costituita da piazzole sfalsate: la pista del Pino Saturno. Ed era proprio l'albero maestoso a segnalare che la pista era aperta. Infatti, sulla sua sommità, a tenta metri di altezza, era collocato un faro, all'inizio di luce bianca, successivamente multicolore. E le serate trascorse sotto il Pino Saturno furono l'occasione per celebrare la gioventù che pian piano usciva dal lungo dopoguerra. Nacque il concorso di bellezza "Miss Pino Saturno", mentre alla postazione del complesso musicale si alternavano gruppi di giovani musici atinati.

Qui la città festeggiava gli ospiti che invitava come il grande Gino Bartali, per esempio. Tutto questo ora è un ricordo: nei primi anni Duemila, complice la crisi economica, l'interesse intorno a quel luogo cessò. Mentre, inspiegabilmente, l'imponente Pino Saturno, l'unico tra decine, iniziò a deperire finché, quasi improvvisamente, sono apparsi i segni della malattia che lo ha colpito e di cui si ignora la causa. Il fusto è vicino a edifici abitati, ciò che fa del Pino Saturno un potenziale pericolo: eppure, come un indomito guerriero l'albero, nonostante il vigore lo stia abbandonando, resiste ancora alle intemperie, ai venti, al trascorrere del tempo. Ma fino a quando potrà farlo?