Condotte violente e reiterate, intimidazioni vere e proprie. E uno stato di paura e di ansia, descritto in maniera univoca dalle vittime: l'ex compagno e i suoi figli. Sono state le loro parole finite nel fascicolo aperto dalla dottoressa Valentina Maisto a tratteggiare la storia di un presunto stalking familiare.

E ora la donna, residente a Sant'Apollinare, rischia il processo dopo la notifica della chiusura delle indagini.
Il punto di rottura arriva dopo la fine della relazione con il suo compagno. I problemi che inizialmente parevano essere "normali" e legati a una quotidianità fatta di alti e bassi, di difficoltà e di compromessi inevitabili, sono divenuti sempre più importanti. Fino a quella rottura, diventata non più conciliabile.

È da questo momento che le parole sarebbero divenute taglienti: offese all'ex partner, botte al figliastro. Secondo quanto denunciato, avrebbe tirato i capelli al ragazzino, preso anche a schiaffi e a pugni. Minacciato persino di morte. Stessa cosa per l'altro figlio. Anzi, in questo caso sempre per l'accusa avrebbe cercato attraverso il secondogenito persino di interrompere la nuova relazione dell'uomo. In ogni modo.

Ma i tentativi non erano serviti. Così la donna avrebbe anche perseguitato, inseguito e molestato direttamente il suo ex arrivando persino a simulare un incidente per cercare di attrarre la sua attenzione e cercare un modo per ricucire quel rapporto ormai strappato. Sarà ora la donna, chiuse le indagini attraverso l'avvocato Renato D'Ambrosio a chiedere di essere ascoltata o produrre memorie per contrapporre la sua verità a quella delle presunte parti offese.