Ne manca soltanto una. Tra dieci giorni la prossima udienza, quella in cui si arriverà a una verità giudiziaria sulla morte di Serena Mollicone, con un rinvio a giudizio o un proscioglimento degli imputati: la famiglia Mottola e i militari Vincenzo Quatrale e Francesco Suprano. Quella di ieri, con i giornalisti fuori dal tribunale per non creare assembramenti è stata solo un assaggio. Ma il D-day sarà indubbiamente il 24: il gup Di Croce dovrà pronunciarsi, dopo la discussione della difesa di Quatrale, rappresentato dagli avvocati Francesco Candido e Paolo D'Arpino, e dei Mottola padre, madre e figlio assistiti dall'avvocato Francesco Germani. E la tensione sarà massima.

La giornata
Seconda udienza dopo la morte di papà Guglielmo, dedicata alle difese dei militari Quatrale e Suprano.
Suprano assistito dagli avvocati Cinzia Mancini (subentrata all'avvocato Rotondi) ed Emiliano Germani chiamato a rispondere di favoreggiamento. Il luogotenente Vincenzo Quatrale anche di non «aver impedito secondo gli inquirenti la morte del collega Santino Tuzi», trait d'union dell'intera inchiesta aperta sulla morte di Serena. È Santino per primo a riferire nel 2008 della presenza della studentessa in caserma, per poi essere trovato senza vita nella sua auto. E sempre Santino a occupare ieri buona parte della discussione dell'avvocato Germani che ha ritenuto rilevante la sua figura ma ha parlato pure di quel "mal d'amore" da sempre negato dalla famiglia: il caso, aperto come omicidio, derubricato come istigazione al suicidio, seppellito ancora come suicidio nonostante le tante incongruenze gridate con forza dalla figlia Maria -è stato poi unito al fascicolo di Serena.

«Mio padre è stato il primo e l'unico a dire la verità - ha dichiarato Maria, che insieme all'avvocato Elisa Castellucci non si perde un'udienza -. Chi sa parli. Qualcuno ha accusato indegnamente mio padre di aver tenuto per sé a lungo questo "segreto". Ma c'è qualcuno, ne sono convinta, che sa ma ancora oggi non parla. È ora di farlo». Dopo l'avvocato Germani, l'avvocato Mancini che ha depositato corpose memorie difensive sottolineando l'importanza della figura di Tuzi «testimone affidabile e credibile», ha analizzato nel dettaglio il capo d'imputazione e tutte le fonti diprova che la procura ha raccolto: «Le stesse fonti di prova che ci indicano come Suprano sia innocente» dichiara, puntando l'attenzione sulle dichiarazioni del maresciallo Tersigni e sulle annotazioni del maresciallo Evangelista.

La difesa di Quatrale, prima di iniziare la discussione, ha chiesto che il loro assistito rilasciasse spontanee dichiarazioni: l'avvocato Vittorio Salera, che si è alternato nel corso dell'udienza al padre Sandro Salera (per Consuelo) non si è opposto né l'avvocato Elisabetta Nardoni e neppure l'avvocato Dario De Santis (per Armida e Antonio Mollicone). A opporsi, invece, è stato l'avvocato Castellucci. E il dottor Di Croce ha negato il permesso. Il 24, dunque, sarà il D-day: verrà ascoltata la difesa di Quatrale e quella dei Mottola, repliche e decisione. «Siamo pronti. Oggi sono state anticipate alcune cose che diremo tra dieci giorni» hanno affermato gli avvocati Candido e D'Arpino. «Noi non ci dichiariamo, noi siamo innocenti» ha asserito Germani per i Mottola, pronto alla discussione.