L'Unicas dice addio al podio della classifica Censis conquistato nel 2018 e confermato lo scorso anno, e torna ai livelli del 2017. Perdendo anche qualche punto rispetto a tre anni fa quando totalizzò 84,4 punti e si trovava al quinto posto: oggi si ferma a 80,8 ed è al sesto posto tra i dieci atenei "piccoli", quelli cioè fino a 10.000 iscritti. L'anno scorso era al terzo con 82 punti. Eppure solo pochi giorni fa l'ateneo di Cassino, ed in particolar modo il polo di Ingegneria venivano collocati tra i primi nove atenei d'italia e spiccavano in contesti internazionali.

Come si spiega? E' una questione di parametri. In quel caso venivano presi in considerazione gli studi svolti dai ricercatori e dai docenti delle università di tutto il mondo mentre il censis considera solo le università italiane - le divide tra mega, grandi, medie e piccole a seconda del numero di studenti - e in ognuna di queste classifiche considera sei fattori: servizi, borse di studio, infrastrutture, comunicazioni, internazionalizzazione e occupabilità.

Quindi nulla a che vedere con gli studi dei docenti e dei ricercatori. Per quanto riguarda i servizi Cassino migliora di un punto rispetto al 2019 passando da 69 a 70 ed anche per le borse di studio: passa da 83 a 84. Al contrario passa da 84 a 83 punti per quel che riguarda le infrastrutture e da 81 a 80 punti per quel che riguarda l'internazionalizzazione. Migliora, seppur di poco, le percomances delle comunicazioni (da 89 dell'anno scorso a 91). Dunque un sostanziale pari, rispetto al 2019. Come è stato possibile questo calo? Anzitutto perché le altre hanno fatto meglio e soprattutto perchè, a calare, e di molto, circa dieci punti, è stata la voce occupabilità: l'anno scorso Cassino aveva 86 punti, quest'anno 77. In testa alla classifica dei piccoli atenei c'è sempre Camerino con 93,5 punti, chiude il Molise con 75,8.