Ancora discariche. Ancora vandali dell'ambiente. Ancora inciviltà. Accade nel territorio di Atina dove, in punti ben precisi, la brutale pratica di abbandono dei rifiuti non è stata debellata nonostante i proclami delle varie amministrazioni che si sono succedute a palazzo Ducale. Una di quelle "storiche" è la discarica lungo la strada comunale per monte Prato, precisamente quella sorta ai margini del terzo tornante. La criminale pratica di abbandonare i rifiuti ha avuto in quel tornante un fedele alleato: la lontananza dai centri abitati.

Da decenni dal margine della strada è stato buttato di sotto tutto e di più. In questi giorni a una ventina di metri nella scarpata si vede chiaro un ingombrante e pesante oggetto (sembra un divano) e altri rifiuti: per abbandonarlo serve, oltre che la volontà di commettere atti delittuosi, anche un automezzo capace di trasportare fin lassù quell'arredo per poi scaraventarlo di giù. Soltanto gli alberi ne hanno arrestato la corsa.
Quella discarica è in vita da decenni anche se a prima vista nulla lo fa pensare e ciò è dovuto alla vegetazione che nel frattempo è cresciuta e ne nasconde l'esistenza. L'ultima volta che ne scrivemmo fu cinque anni fa; allora riuscivamo a vedere, e annotammo, rifiuti e oggetti di ogni tipo: materiale edile, carcasse di televisori e frigoriferi, pneumatici, bottiglie a decine, recipienti e contenitori (anche pieni qua e là), tondini di ferro e vetrate per ogni uso.

Più volte lo scempio è stato denunciato anche dalle associazioni ambientaliste: la strada comunale per monte Prato (1200 metri di altezza) conduce in luoghi dall'alto valore paesaggistico e naturalistico (anche se la strada si trova in pessime condizioni) e rappresenta una risorsa che potrebbe essere sfruttata meglio.
L'amministrazione di Atina spende energie per portare avanti (con ottimi risultati, peraltro) la raccolta differenziata cittadina e la lotta alle discariche abusive deve essere gestita con pari impegno così da recuperare aree altrimenti compromesse per sempre.