I militari del Comando Provinciale Guardia di Finanza di Frosinone nell'ambito dei servizi di controllo volti al contrasto del lavoro nero o irregolare hanno individuato in un call center 53 giovani lavoratori che a fronte di una retribuzione netta di 4,50 euro l'ora erano completamente sconosciuti ovvero irregolarmente dichiarati agli Enti previdenziali, assistenziali e assicurativi.

Le Fiamme Gialle della Tenenza di Arce hanno individuato a Ceprano una società operante nel settore dei call center che, a seguito di puntuali informazioni acquisite dalle banche dati in uso al Corpo per le attività svolte avrebbe dovuto avvalersi di un cospicuo numero di personale necessario per effettuare i servizi di telefonia per fornire informazioni, assistenza tecnica e supporto commerciale ordinariamente svolti dalle società della specie.

Quando i militari sono entrati negli uffici della società per effettuare i dovuti controlli hanno rinvenuto numerosi fogli presenza con date e orari relativi a prestazioni lavorative effettuate da ben 53 lavoratori inquadrati a vario titolo ai fini previdenziali, assistenziali e assicurativi. In particolare, al termine dei riscontri volti a ricostruire la posizione lavorativa di ciascun
dipendente è emerso che dei 53 soggetti impiegati a vario titolo nella società ben 51 lavoratori erano inquadrati sotto un regime contributivo irregolare, mentre 2 erano completamente in nero e quindi sconosciuti agli Enti previdenziali.

Per i 51 lavoratori, infatti, gli accertamenti eseguiti hanno permesso di appurare che il rapporto di lavoro subordinato per gli anni 2017, 2018 e 2019 era stato dissimulato attraverso l'uso strumentale dell'istituto delle prestazioni di "collaborazione di natura
occasionale", al fine di eludere gli obblighi previdenziali, assicurativi e fiscali.

L'uso fraudolento di tale tipologia di contratto, inoltre, ha consentito al datore di lavoro di prescindere dalle retribuzioni stabilite dai contratti nazionali di categoria e di ottenere un notevole risparmio sui contributi previdenziali e delle retribuzioni da versare. Sulla base dei salari corrisposti sono state quantificate le ritenute IRPEF a titolo d'acconto operate e non versate per un importo complessivo di oltre €.14.000.
Al rappresentante legale della società sono state irrogate le sanzioni amministrative in materia di lavoro fino a complessivi euro 149.500 (cosiddetta maxi sanzione) e, lo stesso è stato segnalato per delle irregolarità riscontrate alla Direzione Provinciale del Lavoro, all'I.N.P.S., all'I.N.A.I.L. ed anche dell'Agenzia delle Entrate di Frosinone per il recupero delle somme indebitamente sottratte.