A distanza di ormai oltre quattro anni da quando i cittadini hanno pagato i loculi, i lavori per l'ampliamento del cimitero di San Bartolomeo sono ancora fermi. L'amministrazione Salera, quando si è insediata un anno fa, ha iniziato il cantiere per il lotto due, e nei prossimi giorni verrà pubblicato il bando e sarà al massimo ribasso: le determine già sono in pubblicazione. Il lotto uno è invece finito sotto la lente della magistratura anche a seguito di alcuni esposti che Salera aveva fatto nel 2018 in veste di consigliere di opposizione.

Quattro anni di attesa
Chi ha comprato i loculi per il lotto uno chiede – giustamente – quando quei loculi saranno disponibili. Il Genio Civile si è espresso e vanno fatto i lavori di adeguamento ma serve il via libera da parte del tribunale. Per questo motivo ieri mattina il sindaco Enzo Salera, accompagnato dal capo di gabinetto Gianni Lena e dal dirigente del settore lavori pubblici Mario Lastoria, si è recato in procura per avere delucidazioni sul caso e sapere quando poter procedere con i lavori.
Si tratta di un appalto di circa 900.000 euro e che comprende ben 800 loculi di cui quasi la metà già comprati e pagati dai cittadini nel 2016 sul finire dell'amministrazione Petrarcone. Ma per sbloccare il primo lotto c'è bisogno della chiusura del procedimento da parte della procura della Repubblica, altrimenti nulla si potrà fare. Per questo motivo sono già tanti i cittadini che hanno chiesto di avere indietro le somme versate per l'acquisto dei loculi e attendono con maggiore fiducia la fine dei lavori al secondo lotto.

Stoccata a D'Alessandro
«Si tratta di un'opera che avevamo lasciato in eredità all'amministrazione D'Alessandro - commenta un autorevole esponente del centrosinistra oggi in squadra con Enzo Salera – che invece di essere portata a compimento si è arenata mentre noi oggi veniamo criticati perché invece portiamo a termine le iniziative che erano state avviate. Continuità amministrativa significa anche bene per il cittadino, mentre nel caso del cimitero non è così».

Dove tutto è partito
Riavvolgiamo il nastro: perché sulla vicenda del lotto uno è intervenuta la magistratura?
L'esposto era stato presentato dai consiglieri Enzo Salera, Giuseppe Golini Petrarcone ed Edilio Terranova quando il sindaco era Carlo Maria D'Alessandro. Era il 30 agosto 2018: nell'esposto veniva denunciato l'utilizzo di un'armatura in ferro dei loculi con uno spessore inferiore a quello previsto nel progetto iniziale; in sostanza sarebbero stati utilizzati "tondini" in ferro del diametro 10 anziché 12. Il progetto dei lavori aveva inoltre subito una variante che si sarebbe resa necessaria a seguito di una relazione del direttore dei lavori che riteneva di aver verificato un parziale sovradimensionamento dell'opera.
In quel progetto di variante era stato previsto l'utilizzo di un'armatura di sezione ridotta, 10 millimetri, appunto, anziché 12 e anche una riduzione della sezione della fondazione di calcestruzzo armato.

La "doppia" procura
E come se non bastasse l'indagine della procura della Repubblica, è intervenuta anche quella della Corte dei Conti: ancora nel 2019 il vice procuratore della Corte dei Conti Andrea Baldanza ha chiesto di acquisire l'atto di affidamento di incarico professionale ed eventuale contratto accessorio e ha chiesto al Comune di Cassino idonea documentazione che attestasse la rispondenza delle opere alle norme sismiche, ovvero l'intervenuto adeguamento ovvero l'avvio delle attività di demolizione e ripristino delle aree. In quattro anni, insomma, due indagini ma zero loculi. E l'attesa si profila ancora abbastanza lunga.