Prendiamo Cassino, "cenacolo" di affaristi della roba che hanno dato vita a vere e proprie aziende dell'illecito. C'è una trama urbana, sub-urbana, periferie, comuni confinanti e regioni a due passi.
Ordinaria la geografia per un cittadino comune da quest'angolo di visuale; è ribaltata nel mondo sotterraneo della droga.

Vengono prima le regioni confinanti, Campania di preferenza (ma pure la piazza romana) dove gli ingrossi della coca come dell'eroina o delle sostanza leggere hanno vasta scelta e prezzi ridotti. Clan in azione, "puntate" su enormi ordinativi e maxi depositi per poter rifornire vaste aree. La polvere bianca sostanzia la rete di rivenditori di fascia "A" campani, i primi della filiera.

Poi ci sono gli altri livelli. Ecco allora la geografia ribaltata. In primis, per i "capibanda di zona" vengono le aree di approvvigionamento. La scelta del grossista di fiducia e l'indicazione del quantitativo in base alla propria capacità di spesa e alla clientela.
Fase due: il trasporto con formule varie e sicure.
La vicinanza e la doppia opportunità di scelta (Casilina o autostrada) per arrivare al confine laziale a San Vittore permette di avere più margini.

A quel punto, in base al quantitativo (non si rischiano tuttavia enormi porzioni che andrebbero perse in caso di "alt" delle forze dell'ordine) servono cassaforti idonee.
Dalle varie operazioni condotte in questi anni dalla polizia è facile immaginare il famoso "pit stop", case insospettabili, bunker tra le campagne, aree considerate sicure per non portare il carico nel cuore della città martire.

San Giorgio, Sant'Elia, Cervaro, alcuni tra i centri con i maggiori ritrovamenti. Da lì altri movimenti (ma non si possono sottovalutare pure come location dirette di smercio). Si viaggia, sicuramente, con piccole partite, anche in questo caso per non rischiare. E si farà, si può ipotizzare, anche "a bordo" di giovanissimi che scarrozzano sulle due ruote e non destano sospetti.
Magari si pagano a dosi e, molti di loro (come confermato sempre da altre operazioni di polizia) fanno pure carriera e diventano baby pusher.

Nel cuore degli snodi principali dello stupefacente, come Cassino (ma non solo), si provvedere a smerciare il bottino agli spacciatori, dietro pagamento. E il gioco successivo delle piazze di smercio è servito.
La domanda di dosi è sempre alle stelle, da tutte le categorie e senza scrupoli. I prezzi più bassi in città, rispetto ad altre zone limitrofe, attirano tutti.
Per una dose di cocaina, che dopo i mescolamenti contiene uno 0.15, 0,20 di sostanza,bastano 10-15euro. E per chi la vende basta un grammo per arrivare pure alla soglia dei 100 euro. Ed è anche questo che attira! Lavoro illecito per molti, specie di questi tempi, e sballo assicurato per altrettanti.