La storia del papà di Pesaro che dorme in auto pur di vedere la bambina avuta dalla relazione con una donna del Cassinate ha fatto interrogare molti, soprattutto perché nelle questioni legate all'affidamento le sfumature sono davvero tante e le verità sono spesso contrapposte.

Diametralmente opposta, infatti, la versione della mamma della bambina che, attraverso l'avvocato Giovanni Di Murro, ha voluto raccontare cosa è accaduto a partire dalla difficile relazione sentimentale: secondo la donna, infatti, le tre volte in cui avrebbe lasciato Pesaro per poi farvi ritorno sarebbero coincise con situazioni burrascose e liti. Ovviamente tutte questioni molto delicate, tra alterchi anche molto accesi, che avrebbero inevitabilmente toccato la sfera personale di entrambi.

La donna, però, ha inteso precisare che l'opzione di dormire in auto da parte dell'ex compagno non sarebbe stata l'unica che l'uomo avrebbe potuto scegliere.
Anzi: la famiglia della signora come ribadito dalla difesa avrebbe anche offerto una sistemazione all'uomo o comunque di provvedere al pagamento di un B&b: è del giugno scorso, infatti, la relazione dei servizi sociali del Comune di Roccasecca che confermerebbe questo passaggio.

Dunque, secondo la mamma, la situazione sarebbe stata tutt'altra. Oltre al fatto che l'uomo le avrebbe taciuto anche cose personali (vicende giudiziarie definite) rilevanti al fine di poter costruire una futura vita insieme. Contestati, inoltre, i tentativi dell'uomo di portare con sé la piccola, nonostante il pericolo Covid.
Come pure la questione del mantenimento.

I giorni dell'affido
La bambina secondo quanto disposto nel 2019 dal tribunale di Pesaro sarebbe dovuta restare nel periodo invernale con la madre nel Cassinate, con possibilità per il padre di portarla a Pesaro per 10 giorni al mese.
Mentre nel periodo estivo, fino a settembre, sarebbe potuta restare con il papà. E la madre poteva tenerla con sé 10 giorni al mese.
Nell'interesse della minore l'avvocato Di Murro ha sottoposto al vaglio del tribunale di Cassino la sussistenza di alcuni presupposti giuridici che avrebbero legittimato una modifica delle condizioni di affidamento della bambina, chiedendo che la stessa potesse svolgere la propria vita perlopiù nel Cassinate con possibilità per il padre di vederla ogni qualvolta lo desiderasse.

Il tribunale di Cassino ha accolto la richiesta dell'avvocato fino alla prossima udienza e a nulla è valso un nuovo ricorso al tribunale di Pesaro che ha dichiarato la propria incompetenza territoriale, essendo tutto radicato a Cassino. E nell'udienza di domani ogni elemento verrà affrontato con grande scrupolo.