La foto dei centometristi che scattano dai blocchi di partenza. Per rendere perfino visivamente l'idea che la Asl di Frosinone vuole tagliare il nastro della sanità... ordinaria. Essendo pronta però a rituffarsi nell'emergenza se le circostanze lo dovessero richiedere. "Dal lockdown alla ripartenza": questo il tema dell'articolata conferenza stampa tenuta ieri dalla dottoressa Patrizia Magrini, direttore generale facente funzioni dell'Azienda Sanitaria Locale. Oltre che direttore sanitario. Con lei la dottoressa Pierpaola D'Alessandro, direttore amministrativo, e Lorena Martini, direttore dell'unità operativa complessa Assistenza infermieristica ed ostetricia, riabilitativa e sanitaria tecnica. Una ripartenza in quota rosa, come ha sottolineato il capo ufficio stampa della Asl Marco Ferrara, che ha moderato l'evento.

Lo tsunami e l'orgoglio
La Magrini è partita dall'inizio, dal terribile impatto iniziale. Ha detto: «La pandemia ha travolto il territorio, come il resto del mondo del resto. Ma la risposta della Asl è stata immediata e forte». Il Fabrizio Spaziani di Frosinone è diventato un Covid hospital e un hub di riferimento. Con questi potenziamenti: da 6 a 20 posti di Terapia intensiva, da 14 a 26 di Malattie infettive. Più 40 di Medicina Covid e 20 di Medicina d'urgenza Covid. Ha aggiunto la Magrini: «Abbiamo guadagnato stabilmente per questo territorio, con approvazione della Regione Lazio, i posti letto messi in campo durante l'emergenza Covid di Terapia intensiva e altri ancora di pneumologia e Terapia subintensiva che oggi non esistono. Più la ristrutturazione di tutti e 4 i Pronto Soccorso. E cioè 2 posti di terapia intensiva ad Alatri e 8 a Cassino».

I numeri aggiornati
La Magrini ha comunicato i dati ufficiali della Asl sul versante dei contagiati e dei decessi per Covid-19. Sono differenti rispetto a quelli che avevamo pubblicato fino a ieri, seguendo i bollettini giornalieri della Regione Lazio. In totale l'Azienda Sanitaria Locale di Frosinone conta 695 contagiati e 58 decessi. Vale a dire 13 positivi e 5 morti in più rispetto alle cifre che erano state finora comunicate. A cosa si deve questa discrasia? Al fatto che, soprattutto all'inizio e nelle settimane di maggiore impatto della pandemia, non era semplice tenere il conto sui territori. Perché magari persone con la residenza in provincia di Frosinone erano state ricoverate a Roma. Ad ogni modo, nelle "slide" della Asl sono apparsi i numeri dei contagiati, aggiornati ovviamente ai giorni scorsi. Vale a dire: 238.720 casi in Italia, 8.025 nel Lazio. Dei quali: 5.911 a Roma, 695 in provincia di Frosinone, 552 in provincia di Latina, 428 a Viterbo, 397 a Rieti. In Ciociaria, dunque, l'8,6% dei casi di tutto il Lazio. E il 6,9% dei decessi dell'intera regione. Mentre il tasso di letalità (rapporto tra i casi e i deceduti) in provincia di Frosinone è pari all'8,3%.

Il gioco di squadra
La Magrini ha ringraziato innanzitutto Stefano Lorusso, manager della Asl fino al 31 maggio scorso, prima di assumere l'incarico di capo della segreteria tecnica del ministro della salute Roberto Speranza. Ha argomentato la Magrini: «Come Asl siamo andati alla ricerca attiva degli asintomatici, grazie ad una campagna di tamponi a tappeto. Circoscrivendo i focolai che si erano presentati. Poi il manager facente funzioni ha ricordato il mese durante il quale la dottoressa Pierpaola D'Alessandro «ha guidato da sola la Asl di Frosinone, dimostrandosi all'altezza della situazione». In quel periodo, infatti, si la Magrini che Lorusso erano ricoverati per aver contratto il virus. Ma c'è stata pure la lettera di encomio ai capi dipartimento, ai medici e agli infermieri. La Magrini ha pure ricordato il ruolo degli altri ospedali, di Alatri, Cassino e Sora, fondamentali per consentire a Frosinone di concentrarsi sul Covid. Ha pure rilevato: «I pazienti dello Spaziani hanno avuto la possibilità di diagnosi e cure all'avanguardia.

Lo Spaziani ha partecipato allo studio multicentrico del Tocilizumab, con 33 pazienti trattati. Abbiamo altresì messo in campo le risorse umane necessarie ad affrontare l'emergenza. Con tutte le procedure possibili previste: assunzioni a tempo determinato con manifestazioni di interesse e per soli titoli, concorsi da graduatorie esistenti, reclutamento di pensionati tornati in servizio per l'emergenza Covid, progetti formativi con Università che ci hanno portato il supporto di specializzandi anestesisti in terapia intensiva Covid. Abbiamo disposto modalità d'urgenza per dirottare dai settori fermi per lockdown alle aree Covid infermieri e medici già in servizio. A tutti quanti dico grazie».

Ricoveri, test e tamponi
Al momento ci sono zero ricoverati Covid in provincia di Frosinone. Sia nei reparti di degenza ordinaria sia in terapia intensiva. E soltanto 2 positivi in isolamento domiciliare. Dall'inizio della pandemia ad oggi in provincia di Frosinone sono stati effettuati 17.701 tamponi rinofaringei, che dal sedici marzo vengono processati al reparto di Biologia molecolare dell'ospedale Spaziani. La Asl ha effettuato 5.660 test sierologici finora. I positivi al test sono stati 107, l'1,9%. Ma solo 2 positivi anche tampone, cioè contagiosi nel momento in cui hanno effettuato l'esame. L'esame ha riguardato gli operatori sanitari, le Forze dell'ordine, i farmacisti, i donatori e 115 cittadini. Ora all'esame saranno sottoposti gli operatori della Polizia Locale dei 91 Comuni, il personale degli uffici giudiziari del Tribunale di Frosinone e Cassino, il personale docente e gli operatori della scuola.

Il futuro della sanità
Patrizia Magrini ha sottolineato che comunque negli ospedali restano in vigore le norme anti Covid. Sul versante del distanziamento, ma non solo. Per esempio saranno mantenute le tende per il pre-triage. Ha notato il direttore generale facente funzioni: «Riprendiamo il percorso della sanità ordinaria. Rimane la carenza di alcune figure professionali. Non abbiamo la bacchetta magica, ma riprenderemo la programmazione. Vorrei sottolineare anche che, nonostante la trasformazione in Covid hospital, alcuni reparti hanno continuato a svolgere le loro funzioni tranquillamente. Penso all'Utn, penso ad Emodinamica, al fatto che le nascite sono state garantite sempre. Ora dobbiamo concentrarci sulla vaccinazione antinfluenzale.

Ci aiuta la determinazione regionale che l'ha resa obbligatoria per i soggetti con più di 65 anni, per i medici e il personale sanitario, per gli operatori di servizio di strutture di assistenza. E c'è una forte raccomandazione per tutti i bambini di età compresa tra sei mesi e sei anni. La vaccinazione antinfluenzale, comunque importante, sarà fondamentale nel caso (che nessuno di noi si augura) di una recrudescenza della pandemia». Quindi sono stati ricordati alcuni passaggi fondamentali. Come quello dei numeri verdi a disposizione dei familiari dei pazienti nel momento di maggiore impatto della pandemia, per sapere in quale reparto erano ricoverati. La Magrini ha pure citato il servizio di sostegno psicologico attivato dall'unità operativa diretta dal dottor Fernando Ferrauti.

Il doppio tampone
Ma il doppio tampone negativo è ancora il parametro più importante per decretare l'uscita di un paziente dalla malattia? Ha risposto la Magrini: «Noi siamo prudenti e manteniamo il doppio tampone. I positivi ad un solo gene? Si tratta di particelle virali che salgono verso la faringe, ma tendenzialmente inattive».

Ambulatori, ma non solo
È necessario recuperare 63.078 prestazioni, per i tre mesi di lockdown. Ha notato la Magrini: «Stiamo aspettando il Piano delle prestazioni aggiuntive per quanto riguarda i diversi presidi ospedalieri. La carenza di anestesisti? È la prima criticità da risolvere. In particolare per quanto riguarda Cassino. Sono in contatto con l'Azienda Sanitaria di Caserta per riattivare la convenzione che c'era prima dell'esplosione della pandemia da Covid-19. Confido nel fatto che la prossima settimana possiamo avere 5 anestesisti in più in servizio». Poi naturalmente ci sono tutte le regole da seguire per quanto riguarda le attività ambulatoriali. In ogni caso il messaggio che ha voluto mandare ieri la Asl di Frosinone è quello che la situazione è completamente sotto controllo.