Stabilizzazione dei dieci precari che sono assunti concentratti di somministrazione ormai quasi 15 anni fa, proroga dei contratti per gli altri 35 precari in fabbrica da pochi anni e certezze su premio di risultato e welfare. Queste le richieste che i segretari della Fim, Fiom, Uilm e Fismic, unitamente alle Rsu di stabilimento hanno portato questa mattina all'attenzione dei vertici aziendali della Tiberina.

L'incontro è avvenuto dopo lo sciopero che è partito ieri mattina con il presidio dinanzi lo stabilimento. Il sit-in è proseguito anche nella giornata odierna e andrà avanti anche domani, ad oltranza fin quando la governance della Tiberina non convocherà nuovamente le parti sociali per comunicare se accogliere o respingere le richieste fatte oggi. Appare evidente che l'indotto di Fca è in crisi e la vertenza non è quindi di facile soluzione. Ma i sindacati non intendono retrocedere sulla salvaguardia dei 45 posti di lavoro, soprattutto per quel che riguarda i dieci operai che da quasi 15 anni lavorano in fabbrica ma ancora non sono stati mai stabilizzati.

Anzi, ora, rischiano il licenziamento. Il contratto scade il 26 giugno e dunque il tempo stringe. A portare solidarietà agli operai anche il sindaco Enzo Salera e il presidente del consiglio regionale Mauro Buschini che in giornata ha incontrato anche il presidente del Cosilam Marco Delle Cese per illustrare i provvedimenti che la Regione intende mettere in campo a favore del settore automotive e dunque di Fca e di tutto l'indotto.