Nelle scorse settimane sono stati riasfaltati alcuni tratti della superstrada Sora-Cassino, soprattutto quelli che vanno dallo svincolo di Atina San Marciano a quello di Belmonte Castello. Dopo la nuova stesa di asfalto nero fiammante, però, qualcosa non torna. Ridisegnando la segnaletica orizzontale, la striscia bianca che delimita la corsia è stata tracciata qualche centimetro all'interno rispetto a quella che la precedeva.

Il risultato immediato è che è diminuita la larghezza della corsia e al contempo si è allargata quella di emergenza che sul tratto di strada interessato non avrebbe dovuto esserci in quanto fu progettato e costruito per ospitare tre corsie, di cui due per il normale flusso veicolare per senso di marcia più una terza, affiancata a quella in salita, destinata ai veicoli lenti che, però, col tempo è sparita e non per magia, ma disegnando solo due corsie mentre parte della carreggiata, rimasta larga come da progetto, viene adattata all'uso secondo le esigenze del momento, fino a scomparire. 

Ciò accade quando la carreggiata è in piano: qui addirittura la corsia di sosta sparisce del tutto. Per queste bizzarrie la Sora-Cassino, dopo oltre quarant'anni di esercizio, sembra una strada ancora alla ricerca del suo assetto finale e, per questo, destinata a non trovare pace.