Da quasi quattro mesi costretti a stare a casa, senza lavorare, e senza ricevere un euro. L'ultimo stipendio che hanno ricevuto i 68 lavoratori della break & lunch l'azienda che si occupa della mensa all'interno di Fca risale a febbraio. Poi a marzo il lockdown e la cassa in deroga concessa dal Governo.

Ma, causa motivi che sarebbero imputabili alla Lombardia regione dove c'è la sede principale della break & lunch i 68 lavoratori non hanno ancora ricevuto la cassa integrazione. Il segretario della Fiom-Cgil Donato Gatti è stato esplicito: «Siamo pronti per andare a protestare sotto l'Inps per far valere le ragioni di questi operai».

Il segretario Gatti, all'unisono con la delegata Rosa D'Emilio ha poi evidenziato come l'indotto di secondo livello e il cosiddetto subindotto sia già oggi in grave difficoltà. Non c'è insomma tempo da perdere.
Michele De Palma, in una nota congiunta con il coordinatore nazionale Simone Marinelli ha quindi evidenziato: «La crisi dello stabilimento Fca di Cassino, dove sono in essere ammortizzatori sociali e le produzioni son sostanzialmente ferme, oltre a gravare pesantemente sul reddito delle lavoratrici e dei lavoratori, rischia di mettere in ginocchio l'intera provincia. Positivi gli interventi e gli impegni assunti dalle istituzioni e dalle forze politiche presenti, ma è necessario accelerare. Non c'è più tempo, il Governo deve assumere il settore automotive come strategico e convocare le parti sociali».