Zero malati Covid all'ospedale Fabrizio Spaziani di Frosinone. Dopo 109 giorni. Un traguardo vero e proprio, anche se naturalmente nessuno abbassa la guardia dopo più di tre mesi di pandemia.
Dall'impatto ad oggi
Il primo caso positivo in Ciociaria è datato due marzo, ma dal sette in poi l'ospedale di Frosinone ha dovuto fare i conti con un'ondata di ricoveri senza precedenti. Al punto che venne letteralmente trasformato in pochi giorni. Diventando un Covid hospital e un hub di riferimento. Grazie al cosiddetto processo modulare. Furono allestiti 86 posti letto dedicati: 26 a Malattie infettive, 40 a Medicina Covid, 20 a Medicina d'urgenza Covid. Mentre a Terapia intensiva le postazioni furono aumentate da 7 a 14, ma elevabili fino a 19 in caso di necessità. Poi altri 6 posti di Terapia subintensiva. Per diverse settimane allo Spaziani sono state ricoverate più di 100 persone. Quei tempi appaiono adesso lontanissimi.

Dalla seconda metà di aprile in poi è iniziata la fase del miglioramento. Grazie al funzionamento delle misure di distanziamento sociale, ma grazie pure al funzionamento delle cure. Terapia intensiva era Covid free dal 27 aprile, anche se due settimane fa c'è stato un altro ricovero, durato però pochissimo. Da tempo sta succedendo altresì che molti pazienti si sono negativizzati. Qualcuno è rimasto in ospedale per altre patologie. Ma non più per Covid. Consideriamo anche che allo Spaziani sono tornati i reparti di Chirurgia, Urologia, Otorino, Medicina Generale. Erano stati tutti trasferiti al San Benedetto di Alatri all'inizio della pandemia. Ad Alatri è rimasto per ora il reparto di Ortopedia.

Il trend resta al ribasso
Un altro "zero" si registra sul versante dei contagi. Per il terzo giorno consecutivo. Il che vuol dire che nella sedicesima settimana dall'inizio della pandemia ancora non ci sono casi positivi. Dopo che la quindicesima settimana era andata così: 0 casi l'otto giugno, 2 il nove, 0 il dieci, 0 l'undici, 0 il dodici, 0 il tredici, 2 il quattordici. Per una media di 0,57 casi ogni ventiquattro ore. Siamo davvero al minimo. Consideriamo la progressione dall'inizio di maggio: 0 casi il primo maggio, 2 il due, 3 il tre, 2 il quattro, 1 il cinque, 2 il sei, 0 il sette, 0 l'otto, 1 il nove, 1 il dieci, 0 l'undici, 0 il dodici, 0 il tredici, 1 il quattordici, 1 il quindici, 1 il sedici, 3 il diciassette, 1 il diciotto, 0 il diciannove, 0 il venti, 0 il ventuno, 0 il ventidue, 2 il ventitré, 0 il ventiquattro, 0 il venticinque, 0 il ventisei, 3 il ventisette, 0 il ventotto, 0 il ventinove, 0 il trenta, 2 il trentuno maggio. E poi 0 casi il primo giugno, 2 il due, 0 il tre, 0 il quattro, 1 il cinque, 1 il sei, 0 il sette, 0 l'otto, 2 il nove, 0 il dieci, 0 l'undici, 0 il dodici, 0 il tredici, 2 il quattordici, 0 il quindici, 0 il sedici, 0 il diciassette. Il totale fa 35 casi in quarantotto giorni. Per una media di 0,72. E in ventotto giorni su quarantotto ci sono stati zero contagi in provincia di Frosinone. E comunque non si è mai andati oltre quota 3. Senza considerare che diverse situazioni registrate sono state riferibili a persone positive ad un solo gene su tre. Segno probabilmente di una carica virale decisamente più bassa. Poi bisogna considerare che l'ultima volta in doppia cifra si è andati il diciassette aprile (12 casi), mentre "quota 20" (quella del periodo del picco) è stata superata l'ultima volta il quattro aprile. A proposito del picco. È stato raggiunto nella quarta settimana: 14 nuovi contagi il ventitré marzo, 32 il ventiquattro, 26 il venticinque, 47 il ventisei, 29 il ventisette, 42 il ventotto, 24 il ventinove marzo. Insomma, 214 contagi. La media fu di 30,57. Per concludere il mese di marzo, occorre aggiungere i 13 casi del trenta e i 18 del trentuno. Un totale di 416 contagi a marzo. In trenta giorni. L'andamento per mesi è andato in questo modo: una media di 13,8 casi al giorno a marzo, poi dimezzata ad aprile (7,63) e crollata a maggio (0,83). E a giugno, finora, siamo a 8 casi in diciassette giorni. Per una media di 0,47. L'andamento settimanale invece è il seguente: 1,14 la prima settimana, 7,4 la seconda, 15,85 la terza, 30,57 la quarta, 15,71 la quinta, 8,42 la sesta, 6,71 la settima, 5 l'ottava, 2 la nona, 1 la decima, 0,85 l'undicesima, 0,42 la dodicesima, 0,71 la tredicesima, 0,57 la quattordicesima, 0,57 la quindicesima. Nella sedicesima settimana siamo ancora a zero casi.

Crescono i guariti
Le persone che hanno superato la malattia sono 533. Su un totale di 679 contagiati. Per una percentuale del 78,49%. Novità sul versante delle persone in isolamento domiciliare. Ne sono rimaste 4. Ma bisogna dire che da qualche giorno il conto riguarda soltanto i positivi. Vale a dire le persone con sintomi lievi che restano in sorveglianza domiciliare e non hanno bisogno del ricovero in ospedale. Fino a qualche giorno fa nell'elenco delle persone in isolamento domiciliare c'erano pure i negativi che fanno parte dei link di persone contagiate. Dall'isolamento domiciliare, invece, sono uscite in totale 3.115 persone (sia positive che negative che hanno fatto parte dei contatti di caso).

Test sierologici e tamponi
Alla Asl proseguono i test sierologici: ai sanitari (medici e infermieri ospedalieri, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e farmacisti) e agli operatori delle Forze dell'ordine. Finora ne sono stati effettuati 5.300. Ai test sono risultati positivi in 102, ma soltanto 2 anche al tampone rinofaringeo. Vuol dire soltanto 2 con l'infezione in corso al momento del test. Mentre in 100 hanno sviluppato gli anticorpi. E tanti di loro hanno passato la malattia in maniera asintomatica. In ogni caso 102 persone positive su 5.300 testate sviluppa una percentuale dell'1,92%. Il segnale di una bassa circolazione del virus in provincia di Frosinone. Quanto ai tamponi, in questo momento se ne effettuano 100 al giorno. In Ciociaria ne sono stati fatti circa 15.000, dei quali 13.000 "processati" presso il reparto di Biologia molecolare dell'ospedale Fabrizio Spaziani. Infine, il capitolo dedicato ai cittadini che stanno effettuando i test sierologici presso le strutture accreditate in provincia di Frosinone. Impossibile sapere il numero preciso, ma dovrebbero essere almeno 1.000. Lo si può intuire dal numero di quelli che vengono sottoposti al tampone, necessario per valutare l'attuale contagiosità. Ce ne sono stati 20 finora. E il rapporto dei positivi ai test sierologici rispetto a quelli che lo hanno effettuato si attesta intorno al 2%.

Il plasma iperimmune
Ieri una notizia importante. La Asl ha annunciato di aver avviato la raccolta di plasma iperimmune. Si legge nella nota dell'Azienda Sanitaria: «Un notizia che pone, ancora una volta, la nostra Asl al passo con l'utilizzo delle azioni ed innovazioni possibili contro il Coronavirus. E che tiene conto anche della generosità dei cittadini del territorio per le donazioni. Dopo l'avvenuta approvazione del Comitato Etico Lazio 2, parte la raccolta del plasma iperimmune, prelevato in pazienti guariti dal Covid 19 secondo il protocollo dell'Aifa. L'utilizzo del plasma iperimmune può avere un ruolo fondamentale nella terapia del Covid 19, come alternativa a terapie farmacologiche sperimentali, anche perché facilmente disponibile e sicuro come una trasfusione. Molti guariti dal Covid 19 si sono già offerti come donatori per aiutare altri pazienti che oggi stanno affrontando questa infezione e nell'eventualità di un'altra ondata epidemica. L'utilizzo del plasma iperimmune a scopo terapeutico fa in modo che già precocemente ci sia la soppressione della viremia nel paziente contagiato da parte degli anticorpi contenuti nel plasma dei guariti, al fine di evitare le sindromi più gravi che determinano la necessità di ricorso alla Terapia Intensiva o che possono mettere in pericolo di vita il paziente colpito da questa malattia infettiva; la terapia con plasma iperimmune è tanto più efficace quanto più viene utilizzata, disponendo del plasma stesso, nella fase iniziale della malattia.

Il paziente guarito che voglia donare il suo plasma, può rivolgersi per una valutazione iniziale, alla dottoressa Cristina D'Amico del Servizio Trasfusionale dell'Ospedale di Frosinone, al numero telefonico 07758822190». La Asl sta lavorando da mesi a questa opzione. Grazie soprattutto all'impegno della dottoressa Carla Gargiulo, direttore dell'Unità operativa complessa Servizio Immunoematologia e medicina trasfusionale della Asl. Una macchina raccoglierà il plasma, che poi sarà inattivato. Il processo è noto come aferesi e si effettua mediante uno strumento chiamato separatore cellulare. Quindi il plasma viene diviso in due unità e congelato. Naturalmente c'è la fase della classificazione, a cominciare dal gruppo sanguigno. Ci sono già diversi donatori, che la Asl sta provvedendo a "richiamare".