Disturbi del sonno, attacchi d'ansia, irritabilità.
Sono i sintomi più frequenti di cui hanno sofferto bambini e adolescenti in Italia durante il lockdown.

Lo comunica il ministero della Salute che evidenzia i risultati dell'indagine sull'impatto psicologico della pandemia nelle famiglie. Indagine promossa dall'Irccs Giannina Gaslini di Genova e guidata dal neurologo Lino Nobili.

«Il questionario è stato raccolto a quindici giorni dall'inizio del lockdown, tra il  24 marzo e il 3 aprile  - si legge in una nota del ministero - Dall'analisi delle risposte è emerso che la situazione di isolamento ha determinato una condizione di stress con ripercussioni non solo sulla salute fisica ma anche su quella emozionale-psichica, sia dei genitori che dei figli».

La sottosegretaria di Stato alla Salute Sandra Zampa, nella conferenza stampa di presentazione dell'indagine ha ringraziato il Gaslini «per l'impegno profuso anche in questa occasione a favore della salute dei più piccoli e degli adolescenti».
Al questionario, sottoposto in forma anonima tramite il sito web dell'istituto, hanno aderito 6.800 soggetti da tutta Italia (in particolare dal Nord e alta Toscana), di cui quasi la metà (3.245) con figli minorenni a carico.

Per quanto riguarda i bambini sotto i 6 anni, i disturbi più frequenti registrati sono stati l'aumento dell'irritabilità, i disturbi del sonno (paura del buio, risvegli notturni, difficoltà di addormentamento) e i disturbi d'ansia (inquietudine, ansia da separazione).
Mentre nei bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni è prevalsa una sensazione di mancanza d'aria e una significativa alterazione del ritmo del sonno (con tendenza ad andare a letto molto più tardi e non riuscire a svegliarsi al mattino), oltre che un'aumentata instabilità emotiva con irritabilità e cambiamenti del tono dell'umore.