L'effetto zero non si schioda. L'emergenza Covid in provincia di Frosinone continua a essere un lontano ricordo. Pur con tutto ciò che è stato in termini di contagi e di morti. Ma ormai da settimane il trend si è consolidato. E, infatti, per il quinto girono consecutivo in Ciociaria non si registrano contagi. Il bollettino di ieri della Regione Lazio evidenzia che non si registrano nuovi casi positivi. Zero anche i decessi, mentre otto persone sono uscite dalla sorveglianza domiciliare.
Ma intanto gli ultimi numeri fanno schizzare verso l'alto l'indice Rt del Lazio vicino al livello di guardia di 1. Per la settimana dal 1° al 7 giugno è a 0,93.

Il monitoraggio fase 2
Il ministero della Salute ha pubblicato ieri il report del monitoraggio della fase 2, relativo alla settimana passata. E i dati non sono per niente rassicuranti. L'aggiornamento epidemiologico per il Lazio fa riferimento a 7.878 casi totali (a ieri erano 7.916) per un'incidenza cumulativa sono 133,66 per 100.000 abitanti. I casi con dati di prelievo e diagnosi riferiti tra il 1° e il 7 giugno sono 64 per un'incidenza di 1,09 per 100.000 abitanti. La settimana precedente era leggermente più alto: a 1,12. L'Rt, che misura la potenziale trasmissibilità di una malattia infettiva, si attesta a 0,93.
Facendo un confronto con la Lombardia, sempre nella settimana 1°-7 giugno, su un totale di 90.389 si ha un'incidenza cumulativa di 898,45 per 100.000 abitanti, mentre i casi, con data prelievo/diagnosi nella settimana, producono un'incidenza: 9,73 per 100.000, mentre l'Rt è a 0,9. Altri Rt alti si hanno anche in Puglia (0,94), ma con numeri modesti.

«Per i tempi che intercorrono tra l'esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica - si legge nel report del ministero - verosimilmente, molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l'infezione 2-3 settimane prima, ovvero tra la prima e la seconda fase di riapertura (tra l'11 e il 25 maggio 2020). Complessivamente il quadro generale della trasmissione e dell'impatto dell'infezione da Sars-CoV-2 in Italia rimane a bassa criticità. Si osserva una generale diminuzione nel numero di casi ed una assenza di segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali».
La guardia, però, non si abbassa: «persiste, in alcune realtà regionali - prosegue il monitoraggio - un numero di nuovi casi segnalati ogni settimana elevati seppur in diminuzione. Questo deve invitare alla cautela in quanto denota che in alcune parti del Paese la circolazione di Sars-CoV-2 è ancora rilevante».
Nelle conclusioni si evidenzia che «permangono segnali di trasmissione con nuovi casi diagnosticati nella settimana di monitoraggio e con possibile insorgenza di focolai. Questo descrive una situazione ancora epidemiologicamente fluida che richiede il rispetto rigoroso delle misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l'igiene individuale e il distanziamento fisico».

I numeri del Lazio
La situazione del Lazio resta condizionata dal focolaio scoppiato al san Raffaele della Pisana. L'assessore regionale alla sanità Alessio D'Amato descrive così la situazione: «Il dato del Lazio è caratterizzato da questo focolaio che ci sta fortemente impegnando. Oggi registriamo un dato di 27 casi positivi di cui 22 riferibili al focolaio del San Raffaele Pisana di Roma e di questi 16 derivano dai tamponi di controllo effettuati ieri (giovedì, ndr) su pazienti e operatori risultati negativi ai primi tamponi. Il focolaio raggiunge così un totale di 99 casi positivi e 5 decessi correlati. Due i decessi nelle ultime 24 ore riferiti al cluster, si tratta di una donna di 89 anni proveniente dal San Raffaele Pisana e deceduta al Policlinico Gemelli e una donna di 82 anni anch'essa proveniente dalla struttura di Pisana e deceduta all'ospedale militare del Celio.

L'indagine epidemiologica andrà a ritroso a partire dal 1° di maggio e già sono stati chiamati i primi 200 pazienti dimessi dalla struttura presso i drive-in per effettuare i test sierologici L'attenzione resta altissima e i pazienti positivi sono stati tutti trasferiti. Proseguono le attività per i test sierologici sugli operatori sanitari e le forze dell'ordine. I decessi sono stati 5, mentre è record dei guariti che sono stati 317 nelle ultime 24 ore e complessivamente raggiungono le 4.913 unità».
In serata l'assessore è intervenuto sul caso della Garbatella. «Nessun focolaio nello stabile di Garbatella - precisa D'Amato - La situazione è attenzionata dalla Asl Roma 2, la famiglia con il minore positivo si trovano già presso l'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Palidoro. Sono stati eseguiti i tamponi e i test sierologici a tutti i presenti della struttura e al momento la situazione è monitorata con la collaborazione delle forze dell'ordine».
Sono 2.222 gli attuali casi positivi al Covid-19 nella regione Lazio. Di questi 1.882 sono in isolamento domiciliare, 293 sono ricoverati non in terapia intensiva, 47 sono ricoverati in terapia intensiva. 781 sono i pazienti deceduti e 4.913 le persone guarite. In totale sono stati esaminati 7.916 casi dall'inizio della pandemia.

La situazione in Italia
Secondo il nuovo bollettino della protezione civile in Italia gli attuali positivi al Covid-19 sono 28.997, i deceduti 34.223, i guariti 173.085. Dall'inizio della pandemia si registrano 236.305 contagi.
Rispetto al precedente bollettino si hanno 393 nuovi casi (anche se il totale complessivo comunicato è di 163 in quanto la Campania ha comunicato una correzione con 230 positivi in meno). Numeri in linea con i 379 della giornata di giovedì. I guariti, invece, crescono di 1.747 unità, mentre si registrano altri 56 deceduti. Degli attuali positivi 24.877 persone si trovano in isolamento domiciliare (-1.393 rispetto all'altro ieri), 3.893 sono i ricoverati con sintomi (-238), mentre 277 sono in terapia intensiva (-9).

I tamponi sono 4.514.441 con gli ultimi 70.620 effettuati. Il rapporto è di un malato ogni 494 test effettuati.
La Lombardia con 17.024 attuali positivi guida la lista con notevole margine sulle altre regioni che presentano al massimo 2.897 positivi come il Piemonte. Terzo il Lazio con 2.222 davanti all'Emilia Romagna con 1.817, le uniche regioni oltre i mille. Se la Lombardia da sola fa il 58,7% degli attuali positivi, queste quattro regioni messe insieme fanno l'82,6% dei contagi del Paese.
Infatti, se si dà uno sguardo all'incremento giornaliero dei contagi, ieri la Lombardia ne ha registrati 272 (ovvero il 69% del dato nazionale), l'Emilia Romagna 33, il Piemonte 31 e il Lazio 27. A zero contagi Veneto, Sicilia, Umbria, Valle d'Aosta, Calabria, Molise e Basilicata. Un caso in Sardegna, Campania (dove la regione ha comunicato una correzione di dati eliminando 230 casi) e Marche, due in Puglia, nelle province autonomo di Trento e Bolzano.