Addestramento, sangue freddo e amore per la divisa.
Sì, ma non basta. Ci vuole una bella dose di coraggio a togliersi la giacca indossata ogni giorno con tanto onore per gettarsi in un torrente in piena, che aveva cancellato via Ausente in territorio di Ausonia e ogni spazio circostante, per raggiungere una donna intrappolata nella sua auto. Sapendo di mettere a rischio le proprie vite. Pochi minuti ancora e l'acqua avrebbe invaso completamente l'abitacolo, trascinando ancora qualche metro la vettura: l'esondazione ha fatto toccare in alcuni punti oltre un metro e sessanta d'acqua.
Il capitano della Compagnia di Pontecorvo, Tamara Nicolai, e il luogotenente Mario Testa a capo del Nucleo Comando hanno agito con rapidità e sangue freddo, permettendo di salvare la donna, ormai sotto choc.
Capitano, chi ha lanciato in quei minuti l'allarme? «Eravamo tutti fuori in pattuglia, viste le grosse criticità.
Inizialmente ci era stata segnalata la presenza di una donna sopra il tetto di un'auto. Poi la segnalazione si è fatta più circostanziata: la donna era intrappolata all'inter no di una vettura, in balia dell'acqua su via Ausente. Non eravamo distanti, quindi velocemente siamo arrivatisul posto:la stradaera impraticabile.
Completamente allagata, con punti come nel tratto in cui si trovava l'auto che sfioravano il metro e sessanta d'acqua».
La strada era impraticabile, l'auto irraggiungibile.
Cosa avete fatto?
«C'era un ragazzo della Protezione civile, che ci ha segnalato l'auto ma era impossibile raggiungere la signora. Lì c'era un uomo con un trattorino, che stava andando a recuperare gli occupanti di un tir, sempre in difficoltà. Ma l'acqua era troppo profonda e non riusciva ad avanzare. Quindi abbiamo deciso di arrivarci dalla parte posteriore: così saltiamo sul trattorino e raggiungiamo un punto, all'interno di un'azienda di marmo, da cui si vedeva l'auto. Ci siamo arrampicati sul cancello, dopo aver avvolto attorno alla vita dei grossi cavi come fossero una corda, fissati dal luogotenente a un paletto di sicurezza. E, tenendoci vicini al muro di recinzione dell'azienda sommerso dall'ac qua, abbiamo raggiuntol'auto per parlare alla signora che da lì non riusciva a sentirci. E che nel panico voleva aprire lo sportello della Panda, completamente bloccata dall'acqua che continuava a salire.
L'abbiamo rassicurata, mentre l'acqua era al cruscotto. In quel momento è arrivato un ragazzo del '95 della Protezione civile di Santi Cosma e Damiano (il primo che ci aveva segnalato la donna) che aveva recuperato un trattore: così la signora è stata fatta uscire dalla vettura e trasportata all'ospedale di Pontecorvo. Dove, dopo le prime cure, ha chiamato i suoi familiari. Poi siamo stati visitati anche noi: hanno riscontrato un principio di ipotermia e piccole ferite. Ma stiamo bene. Vorrei ringraziare tutti i volontari e i miei uomini: l'intera Compagnia era fuori per presidiare i sottopassaggi e assistere le persone in un momento di grande difficoltà.
Anche quelli preposti agli uffici sono intervenuti in diverse abitazioni: hanno salvato una famiglia intrappolata in casa dall'acqua. Un plauso a tutti: un lavoro di squadra eccezionale».
Cosa le ha detto la donna?
«Ci ha ringraziato e ci ha detto che ha avuto molta paura per noi. Ieri l'abbiamo risentita, sta bene. Ancora sconvolta».