Diciannove anni fa, proprio in queste ore, Guglielmo Mollicone fremeva e piangeva per la scomparsa di sua figlia Serena. La diciottenne fu trovata l'indomani senza vita in un anfratto in località Fonte Cupa, ad Anitrella.

Un dolore che papà Guglielmo si è portato dentro per tutti questi anni, un fardello pesantissimo, forse determinante per compromettere il suo cuore coraggioso che senza sosta ha reclamato la verità su quell'orrendo delitto.

Oggi la comunità gli renderà quelle lacrime, piangerà per lui, per quello che ha rappresentato, per la giustizia che non ha ancora avuto. Ma che grazie a lui potrà uscire fuori dal processo bis che potrebbe iniziare a breve.

Stamane alle 11, nella chiesa dei Santissimi Apostoli Pietro e Paolo, in piazza Umberto I, l'ultimo saluto a un uomo sfortunato quanto forte, che ha trasformato la sua immane tragedia in un insegnamento collettivo, un anelito corale di giustizia per Serena.
Nella chiesa, la stessa dell'addio alla giovane, per le restrizioni dovute all'emergenza Covid non potranno entrare più di 110 persone.

Nella piazza antistante il Comune allestirà degli altoparlanti per permettere a chi resterà fuori di seguire la funzione. Poi il corteo funebre si dirigerà alla tomba di famiglia, nel cimitero di Rocca d'Arce.
Per la durata del funerale vigerà il lutto cittadino decretato ieri dal sindaco Luigi Germani: bandiere a mezz'asta in Comune e un minuto di raccoglimento in memoria di "papà coraggio".

Guglielmo Mollicone, 72 anni, maestro elementare in pensione, è spirato nel tardo pomeriggio di domenica nel suo letto della clinica Città Bianca di Veroli, dov'era ricoverato dalla fine dello scorso gennaio. Un grave infarto lo aveva colto la notte del 29 novembre 2019.
Era stato ricoverato d'urgenza all'ospedale Spaziani di Frosinone dove è rimasto per circa un mese nel reparto di terapia intensiva. Poi, quando le sue condizioni si erano stabilizzate, il trasferimento nella clinica verolana dov'è morto.

Lo piangono i suoi concittadini e i tanti che in questi anni lo hanno incontrato, seguito sui giornali e in tv, condiviso con lui la sua struggente pena. Grande cordoglio anche a Rocca d'Arce dove vive la sorella Consuelo e in tutta Italia.
La sua determinazione è stata fondamentale per riaprire il processo per l'omicidio di Serena, chiuso in prima istanza senza colpevoli.

Ieri in molti gli hanno reso omaggio nella camera mortuaria della clinica Città Bianca. E la famiglia di Gilberta Palleschi, l'insegnante vittima di femminicidio, con il volontario Massimo Di Ruscio ha raggiunto il luogo dove fu trovata Serena e lasciato lì una lettera e dei fiori. Un gesto per significare che papà Guglielmo non è più tra noi, ma la sua istanza di giustizia sì.