L'appellativo più usato per lui è stato quello di "padre coraggio". E nella sua vita di coraggio Guglielmo Mollicone ne ha avuto davvero tanto, prima affrontando la morte della giovane moglie quando la figlia Serena aveva appena sei anni, poi combattendo come un leone per comprendere chi e perché diciannove anni fa gli tolse anche la figliola.

E ne ha avuto anche in questi mesi, da quando la notte tra il 26 e il 27 novembre scorsi fu colpito da un grave infarto del miocardio. Anche dal letto dell'ospedale ha lottato con tutte le sue forze. Prima in quello della terapia intensiva dello Spaziani di Frosinone dove fu ricoverato d'urgenza dopo l'infarto, poi nella clinica Città Bianca di Veroli dov'era stato trasferito quando le sue condizioni si erano stabilizzate.

Ieri pomeriggio, però, Guglielmo si è arreso.
"Papà coraggio" è morto a diciannove anni esatti dalla scomparsa di Serena, il primo giugno del 2001. Da quel devastante infarto non ha più ripreso conoscenza.
Ed è morto senza poter avere giustizia per l'omicidio di sua figlia, la cosa a cui teneva di più e per la quale ha speso tanti anni e tante energie.

Il processo per il delitto di Serena, infatti, non si è ancora concluso. Avrebbe voluto vivere almeno fino alla sentenza per guardare in faccia l'assassino della sua adorata figlia. Ma non ce l'ha fatta. Ieri il suo cuore ha cessato di battere. La notizia è giunta in paese come un fulmine a ciel sereno.

Nonostante le sue condizioni permanessero gravi, nessuno si aspettava un finale così triste e doloroso.
Arce è in lutto, così anche Rocca d'Arce dove vive la sorella di Gugliemo, Consuelo. Si è ora in attesa che venga fissato il funerale.

Intanto l'amministrazione comunale sta valutando la possibilità di proclamare il lutto cittadino. In paese si respira un'aria cupa, proprio come quella che accompagnò diciannove anni fa la scomparsa di Serena e il ritrovamento del suo cadavere.