Qualcosa si sta muovendo per risollevare il commercio dal baratro della crisi in cui è sprofondato a causa della "maledetta" epidemia da Coronavirus. La Regione Lazio, come è noto, nella seduta di Consiglio tenuta mercoledì scorso, 27 maggio, ha approvato all'unanimità, la modifica al Testo Unico del commercio che consente agli esercenti di avviare le vendite promozionali nei 30 giorni che precedono l'inizio dei saldi estivi, fissati quest'anno al 1 agosto. Inoltre, la Giunta della Pisana potrà estendere questa deroga a tutto il 2020, qualora il Governo decidesse di prorogare l'emergenza sanitaria. Queste due novità, introdotte dalla proposta di legge del 4 maggio scorso, votata dall'Assemblea regionale, puntano a «riattivare il circolo virtuoso dei consumi in questo momento di crisi»io dei saldi estivi.

Nello specifico, il provvedimento aggiunge due commi all'articolo 34 del Testo Unico del Commercio (legge regionale n° 22 del 2019). Con il primo cade il divieto di effettuare le vendite promozionali nei trenta giorni antecedenti l'inizio dei saldi limitatamente alla stagione estiva 2020. Con il secondo comma, si concede la possibilità alla Giunta regionale, «sentite le organizzazioni di categoria delle imprese del commercio maggiormente rappresentative, previo parere della Commissione consiliare competente», di estendere la deroga a tutto il periodo di durata dell'emergenza legata al Covid-19. Va anche ricordato che l'anticipo delle vendite promozionali estive, soprattutto per l'abbigliamento, è un successo ottenuto da Federmoda, la più importante rappresentanza d'impresa del settore collegata alla Confcommercio.

I saldi estivi in Ciociaria
Ma quale impatto potrà avere questa misura compensativa sulle attività commerciali della nostra provincia? L'auspicio delle associazioni di categoria è che quantomeno riesca a limitare i danni, provocati dalla lunga chiusura forzata dei negozi. Le previsioni più ottimistiche in tal senso per il comparto parlano di una perdita di oltre il 30% del fatturato. Come ci ha spiegato Fabio Loreto, vicepresidente di Confcommercio Lazio Sud e delegato allo Sviluppo delle province di Frosinone e Latina, il provvedimento è senza dubbio utile, ma cade in uno scenario di rovine.
L'analisi di Confcommecio Nonostante le riaperture decretate dal Governo per la cosiddetta Fase Due, il 30% degli esercizi commerciali presenti sul territorio resterà chiuso.

Di questa percentuale, un terzo non potrà riaprire per mancanza di disponibilità economica, specialmente riguardo alle spese per gli interventi obbligatori di sanificazione dei locali. I restanti due terzi non lo faranno fino a quando non avranno chiare le regole sulle procedure da adottare per la prevenzione del contagio. Ovvio, quindi, come il settore dell'abbigliamento e delle calzature sia uno dei più penalizzati insieme alla ristorazione, dove molti gestori incontrano ostacoli insormontabili nel far rispettare le distanze fra i clienti all'interno di locali dalle dimensioni ridotte, come se ne contano tanti nei centri storici della nostra provincia. Dunque, al di là di vendite promozionali e saldi estivi, per la Confcommercio il 2020 resterà un anno nero, dopo il quale sarà difficile rialzarsi.

Una spinta in tal senso potrebbe venire, secondo l'associazione, dall'azzeramento delle tasse per tutto l'anno in corso, come sottolinea il vicepresidente Fabio Loreto. Mentre un vero toccasana sarebbero gli annunciati miliardi europei a fondo perduto, riservati al nostro Paese. Dovrebbero, però, arrivare al più presto per non risultare tardivi e inutili. Altre misure come la Cig in deroga e i prestiti fino a 30mila euro, di cui si fa garante lo Stato presso le banche, non hanno raggiunto finora l'effetto sperato. La prima perchè è stata erogata a circa il 40% dei destinatari, lasciando oltre la metà delle imprese commerciali senza questo essenziale sostegno; la seconda perchè i criteri di valutazione degli istituti di credito per la concessione del prestito prevedono criteri molto restrittivi, che non riabilitano totalmente i "cattivi pagatori", come invece vorrebbe il "Decreto Liquidità" almeno fino a settembre. «Dovremo rimboccarci le maniche e salvare il salvabile.
La nostra associazione, comunque, continuerà a sostenere i diritti dei commercianti», ha ribadito Fabio Loreto.

Le previsioni di Confesercenti
Una valutazione a cui si aggiunge quella del presidente di Confesercenti Frosinone, Antonio Bottini, che in questo periodo di ripartenze indica un trend di chiusure per abbigliamento e scarpe pari di l'11%. Anche Bottini parla di un anno buio e da dimenticare per il commercio in Ciociaria, convergendo sulla stima del collega che indica il calo di oltre il 30% del fatturato dei negozi negli oltre due mesi di confinamento. In compenso, il presidente della Confesercenti invita la categoria a seguire tutte le regole per scongiurare il contagio, per quanto possano essere confuse o contraddittorie.
Infatti, un cliente eviterebbe di entrare in un negozio se lo considerasse poco sicuro. E mai come in questi giorni è indispensabile riconquistare la fiducia del pubblico.

In tal senso, le vendite pre-saldi vengono ritenute da Bottini provvidenziali: «Possono contribuire a farci recuperare qualcosa», ha dichiarato. Invece, la proposta dell'associazione per far assorbire alla categoria il pesantissimo colpo della crisi è ricevere liquidità immediata dal Governo, eliminando gli ostacoli per l'accesso al credito. Soprattutto «facendo sistema e stringendo i denti. Non demoralizzarsi di fronte alle tante difficoltà, collaborare tutti insieme mostrando il grande senso di responsabilità che questa situazione eccezionale richiede». Certamente, non sarà un compito agevole rialzare il morale dei negozianti che hanno visto crollare i loro incassi, finendo praticamente sul lastrico.

Ecco quindi che diventa vitale, nella nostra provincia come in tutto il Paese, la tempestiva concessione degli aiuti finanziari. «Più tarderanno e più vittime si lasceranno sul campo chiude amaramente il presidente della Confesercenti frusinate La certezza di ricevere in tempo queste risorse, ci permetterebbe di ripartire con tranquillità». Le conclusioni della Regione In questo variegato panorama di delusioni e aspettative, non poteva mancare il commento politico degli amministratori regionali. «Il via libera del Consiglio alla possibilità di avviare le vendite promozionali anche nei 30 giorni che precedono i saldi estivi, fissati al 1 agosto, è una notizia di grande importanza per commercio del Lazio», ha sottolineato l'assessore allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato Paolo Orneli.

«È una decisione ha aggiunto che permetterà di far ripartire gli acquisti in questo momento di grande difficoltà per gli esercenti, aiutandoli a smaltire le scorte di magazzino accumulate in questi mesi. Ringrazio le forze politiche del Consiglio regionale che hanno approvato all'unanimità un provvedimento essenziale per la ripresa delle attività sul territorio». Un risultato da continuare a suffragare con i fatti.