Decine e decine di persone ascoltate in caserma nelle ultime ore. Persone residenti a Ceccano, Vallecorsa, Frosinone e nei paesi limitrofi. Si indaga nell'ambito della droga e non solo.

Indagini a 360 gradi dei carabinieri per ricostruire le ultime ore di Marcello Pisa, il cinquantaduenne di Vallecorsa trovato morto giovedì mattina in un carrello nel quartiere Di Vittorio a Ceccano.

Come è morto? Perché il cadavere è stato abbandonato e nascosto sotto le coperte in un carrello della spesa lasciato vicino a un supermercato? E, soprattutto, chi lo ha posizionato nel carrello? Si tratta di un omicidio per debiti di droga? Morto per overdose e abbandonato da qualcuno che era con lui che per lo spavento lo ha nascosto nel carrello? Marcello da tempo aveva problemi di tossicodipendenza.

Queste potrebbero essere alcune ipotesi anche se dagli investigatori non trapela nulla. Vige il massimo riserbo, ma il cerchio si stringe. Un viavai di persone ascoltate dai carabinieri coordinati dal comandante provinciale, il colonnello Fabio Cagnazzo, e alcune direttamente dal sostituto procuratore Samuel Amari.

Stando alle indiscrezioni, si starebbe infatti valutando la posizione di diverse persone che potrebbero essere coinvolte nel giallo della morte di Pisa. Al vaglio anche la posizione di una coppia di Ceccano, che ieri è stata prelevata dalla propria abitazione, non molto distante dal quartiere dove è stato ritrovato il cadavere, e portata in caserma per essere ascoltata.

I due sarebbero stati tra le ultime persone ad aver avuto contatti con la vittima, come risulterebbe dai tabulati telefonici. Ma anche su questa indiscrezione vige il massimo riserbo degli investigatori.

Intanto si attende il risultato dell'autopsia effettuata ieri dal medico legale, il dottor Paolo Straccamore, sul corpo del cinquantaduenne. Ci vorranno sessanta giorni per conoscere la verità dall'esame autoptico, durato circa tre ore, e chiarire le cause che hanno provocato la morte di Marcello Pisa. Da effettuare anche gli esami istologici e tossicologici. Dai primi accertamenti non sarebbe stato riscontrato alcun trauma, quindi da escludere al momento l'eventuale morte violenta.

Anche dal primo esame esterno effettuato il giorno del ritrovamento del cadavere non sono stati trovati segni di arma da fuoco o da taglio. Non sarebbero stati riscontrati sul corpo neppure segni di agopunture.
Bisognerà, dunque, attendere il risultato dell'autopsia per fare luce sulle cause della morte di Marcello.

Il corpo senza vita, testa in giù, bacino in alto, arti infilati tra le strisce metalliche del carrello, è stato trovato giovedì intorno a mezzogiorno da due tecnici del centro di radiologia Radvision, Sara Fabrizi e Lorenzo Masi.
Erano fuori dal centro medico quando hanno casualmente visto quel carrello abbandonato nel piazzale lì vicino. Hanno visto gocciolare del sangue e notato dei capelli che uscivano da sotto la coperta.
I due professionisti hanno immediatamente realizzato che ci fosse qualcosa fuori dall'ordinario e così, senza toccare nulla, hanno contattato le forze dell'ordine.
Sono subito arrivati gli agenti della polizia municipale a transennare l'area.

Con loro i carabinieri della stazione di Ceccano, i colleghi del Norm della Compagnia di Frosinone coordinati dal tenente colonnello Andrea Gavazzi e del nucleo investigativo guidati dal maggiore Maurizio Petrarca. Sul posto il medico legale per effettuare i primi accertamenti sul cadavere e il sostituto procuratore Samuel Amari che insieme al procuratore facente funzioni Adoldo Coletta sta coordinando le indagini.

Subito sono stati avviati tutti gli accertamenti per cercare elementi utili a fare luce su quanto accaduto e cosa o chi abbia provocato la morte del cinquantaduenne. Intanto la famiglia della vittima, che attende di capire come e cosa abbia provocato la morte del loro caro e se qualcuno lo abbia ucciso, si è affidata all'avvocato Marino Iacovacci. Si attende ora il nulla osta della salma per portare l'ultimo saluto al cinquantaduenne.