Zero casi per il terzo giorno consecutivo in provincia di Frosinone. Ma anche 4 guariti e 10 persone che sono uscite dalla sorveglianza domiciliare. Complicato continuare perfino a parlare di curva dei contagi in questo momento. La bassa circolazione del virus in Ciociaria è un'evidenza.
Siamo nella dodicesima settimana dall'inizio della pandemia Covid-19. E si registra 1 solo caso in quattro giorni. Per una media di 0,25. La più bassa in assoluto.
La sequenza di maggio è la seguente: 0 casi il primo, 2 il due, 3 il tre, 2 il quattro, 1 il cinque, 2 il sei, 0 il sette, 0 l'otto, 1 il nove, 1 il dieci, 0 l'undici, 0 il dodici, 0 il tredici, 1 il quattordici, 1 il quindici, 1 il sedici, 3 il diciassette, 1 il diciotto, 0 il diciannove, 0 il venti, 0 il ventuno.
Il totale fa 19 casi in ventuno giorni, per una media di 0,90 ogni ventiquattro ore. La media dell'undicesima settimana era stata di 0,85 casi al giorno, quella della decima di 1, quella della nona di 2. E poi per la nona volta in ventuno giorni (quelli di maggio) si è registrata quota zero casi.
Inoltre sono trascorsi ben diciotto giorni dalla fine del lockdown. E il periodo di incubazione del virus è di due settimane, con i sintomi che mediamente si presentano tra il quinto e il settimo giorno. Insomma, si è fuori dal possibile effetto "impennata". E questo è un ulteriore elemento che testimonia come sia bassa la circolazione del Coronavirus in provincia di Frosinone.
Ma si può anche dare uno sguardo agli ultimi giorni di aprile: 8 casi il venti, 5 il ventuno, 9 il ventidue, 7 il ventitré, 0 il ventiquattro, 3 il venticinque, 3 il ventisei, 3 il ventisette, 3 il ventotto, 1 il ventinove, 2 il trenta aprile.
Bastano i numeri per dare il senso della discesa inarrestabile della curva. Continua a crescere, invece, il numero dei guariti. Ieri altri 4, per un totale di 502.
In questo modo si supera perfino una soglia psicologica importante, quella di quota 500.
E poi 502 guariti su 664 contagiati significa il 75,6%.
Percentuale destinata peraltro soltanto ad aumentare.
Sempre ieri altre 10 persone sono uscite dalla sorveglianza domiciliare. Il totale, dall'inizio, è di 1.448. Ne rimangono 63, il minimo storico.
Nel periodo di maggiore impatto della pandemia sul territorio ci sono state fino a 1.500 persone in isolamento a casa. D'altronde l'ultimo report settimanale degli esperti del Ministero della sanità e dell'Istituto superiore di sanità ha messo nero su bianco il basso rischio nel Lazio.
Prendendo in considerazione il periodo compreso tra il 4 e il 10 maggio.
L'incidenza di 3,73 (su 100.000 abitanti) colloca il Lazio nella fascia intermedia-bassa. Così come è basso l'aumento della trasmissione del virus e l'impatto sui servizi assistenziali. Dati migliori soltanto in sei regioni.
L'incidenza settimanale, che valuta quanti contagi ci sono stati su 100.000 abitanti in sette giorni, definisce a incidenza bassa Basilicata, Calabria, Campania, Sardegna, Sicilia e Umbria; incidenza intermedia-bassa Friuli Venezia Giulia, Lazio, provincia di Bolzano, Puglia e Toscana; incidenza intermedia alta Abruzzo, Emilia Romagna, Marche, Valle d'Aosta e Veneto; infine incidenza alta per Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte e provincia di Trento.
Ma quel 3,73 su 100.000 abitanti in Ciociaria è più basso. Alla Asl di Frosinone la stimano esattamente la metà di quello regionale, vale a dire 1,86.
Continuano i test per l'indagine sierologica sul personale sanitario, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e farmacisti. Anche se negli ultimi giorni c'è stata una frenata per mancanza di reagenti. In ogni caso si è ormai toccata quota 1.600.
I positivi al test sono 4, ma nessuno di loro è risultato positivo anche al tampone. Vuol dire che ha superato la malattia da tempo e in maniera sintomatica. Ma si attende l'esito di circa 800 test che saranno "processati" al San Camillo.