Cosa sia accaduto l'altra notte nella sala d'attesa della stazione ferroviaria di Ceccano saranno le indagini degli investigatori a chiarirlo anche con l'ausilio delle telecamere, l'unica certezza è che sono stati devastati i locali. Distrutti porte, vetrate, distributori di bevande e merendine, sistema di illuminazione e un incendio ha bruciato il dormitorio di "fortuna" di alcuni senzatetto.

Ha ceduto anche una parte di intonaco dal controsoffitto e sono stati danneggiati i monitor informativi. Il rogo è divampato nella notte tra sabato e domenica. Non è ancora chiaro se per un atto vandalico o un corto circuito che ha innescato le fiamme. Sul posto si sono precipitati gli agenti della Polfer per tutti gli accertamenti del caso.

La ricostruzione
Uno scenario surreale quello apparso ieri mattina ai pendolari. Le porte d'ingresso della sala d'attesa erano transennate con il nastro bianco e rosso, a terra, all'interno dei locali, c'erano pezzi di quelli che fino al giorno prima erano sedie, panchine, macchinette, monitor informativi. Tutto distrutto. Alcuni residenti della zona riferiscono che nei giorni scorsi all'interno della sala d'attesa della stazione ferroviaria avevano trovato riparo alcuni senzatetto e che tra loro c'erano anche dei bambini.

Ma fortunatamente nessuna persona è rimasta ferita nell'incendio; le persone senza fissa dimora sarebbero state trasferite in una struttura di Cassino che li avrebbe ospitati. Indagini a tutto campo della polizia ferroviaria per chiarire cosa sia accaduto nella notte tra sabato e domenica.
D'ausilio anche i filmati delle telecamere di videosorveglianza per capire se si sia trattato di un gesto volontario opera di qualche sconsiderato oppure se dall'impianto elettrico una scintilla possa aver generato l'incendio. In una vasta zona attorno alla stazione ferroviaria si è avvertito odore di bruciato.

Quanto accaduto ha scatenato anche una serie di reazioni sui social. Indignazione da parte dei pendolari, molti dei quali ieri sono tornati in stazione per raggiungere i luoghi di lavoro e riprendere servizio dopo due mesi di lockdown dovuto all'emergenza Covid-19.