Nuovi annunci in conferenza stampa da parte del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che di fatto ha spiegato come, a partire da lunedì 18 maggio 2020, gran parte delle attività italiane potranno riaprire.

«I dati della curva epidemiologica sono incoraggianti, ci confermano che gli sforzi hanno prodotto i risultati attesi. E' sceso il numero malati, dei contagiati, dei decessi. E' aumentato quello dei guariti. Abbiamo nuovi posti in terapia intensiva e abbiamo incrementato i controlli con i tamponi, i test sierologici. Stiamo per sperimentare la App immuni. Dunque, possiamo affrontare la Fase 2 con fiducia e senso di responsabilità - ha esordito Conte -. Abbiamo predisposto un piano nazionale di monitoraggio basato su flussi informativi quotidiani dalle Regioni. Ci consentirà di tenere sotto controllo la curva epidemiologica e, in caso di necessità, di intervenire con misure restrittive ben mirate e circoscritte. Le Regioni collaboreranno per far applicare le regole di distanziamento in tutte le attività economiche e sociali. Per questo le abbiamo coinvolte e hanno già elaborato protocolli che garantiranno condizioni di sicurezza per tutte le attività».

Poi un altro passaggio: «Stiamo affrontando un rischio calcolato nella consapevolezza che la curva potrà tornare a salire. Prima di tutto, però, tuteleremo la salute - ha aggiunto -. Affrontiamo il rischio, altrimenti non potremo mai ripartire. Non possiamo permetterci di aspettare il vaccino, perché avremmo un tessuto sociale danneggiato». 

I nuovi annunci
Poi, ecco gli annunci: «Il nuovo decreto legge e il nuovo Dpcm prevedono che nella regione di residenza non ci siano limitazioni per gli spostamenti. Via le autocertificazioni: si può uscire da casa senza giustificare alcunché. Si potrà andare in un negozio, al mare, in montagna. Riprenderanno gli incontri con gli amici. Resta il divieto di uscire per chi è positivo al virus, per chi è in quarantena, per chi ha sintomi riconducibili al Covid-19. Resta il divieto di assembramenti. In questa fase bisognerà comunque rispettare la distanza di un metro e raccomandiamo di portare con sé la mascherina che va indossata obbligatoriamente in alcuni specifici luoghi e raccomandiamo di indossarla al chiuso, ma anche all'aperto in zone molto affollate.

Da una regione a un'altra ci si può spostare per esigenze lavorative, di massima urgenza e motivi di salute. Questi spostamenti rimarranno limitati fino al 3 giugno: in prossimità di questa scadenza si valuterà insieme, se i dati saranno incoraggianti, di tornare a muoverci in tutta Italia senza limitazioni. Sempre dal 3 giugno sarà possibile spostarsi anche nell'Unione Europea senza obbligo di quarantena per chi arriva in Italia: si creeranno premesse per la ripresa del turismo». 

Capitolo riaperture: «Da lunedì 18 maggio riapriranno i negozi di vendita al dettaglio (abbigliamento e altri), tutti i servizi e le attività legate alla cura della persona (parrucchieri, barbieri ed estetisti), ristoranti, bar, pizzerie, gelaterie, bar e altro, a condizione che le regioni accertino che la curva sia sotto controllo e adottino misure di sicurezza. Anche gli stabilimenti balneari potranno aprire. Riprenderanno le celebrazioni liturgiche per tutte le confessioni religiose. Ovviamente vanno rispettate le misure anti contagio. Riprenderanno anche gli allenamenti per sport di squadra - dunque anche il calcio -, riapriranno i musei col rispetto di diverse prescrizioni. Dal 25 maggio abbiamo programmato la riapertura di palestre, piscine, centri sportivi con protocolli di sicurezza. Dal 15 giugno sarà la volta di teatri, cinema e sarà a disposizione dei bambini un ventaglio di offerte a carattere ludico-ricreativo. Devo ringraziare gli enti locali per aver collaborato all'elaborazione di questo piano. Chiaramente - ha aggiunto Conte -, tutte le attività commerciali e di ristorazione dovranno attenersi a linee guida e protocolli di sicurezza validi per tutti: servirà cautela e attenzione da parte di ognuno di noi». 

Nel sottolineare come anche per i disabili saranno previste misure per il distanziamento sociale, favorendo l'intervento degli accompagnatori, Conte ha concluso così: «Stiamo procedendo alla riapertura con gradualità, con prudenza: sono consapevole che per alcuni settori riaprire non significherà ripresa economica e rilancio degli affari. Difficoltà economiche e disagio sociale non scompariranno subito: sono consapevole che il Decreto Rilancio non potrà essere la soluzione di tutti i problemi, ma stiamo dando una mano a chi deve ripartire. Ora dobbiamo correre e far correre l'economia: ci dedicheremo al decreto sulle semplificazioni e al Piano europeo dei nuovi strumenti finanziari per l'emergenza».