I lavoratori interessati al rientro in fabbrica in Fca nei giorni 19, 20 e 21 maggio sono circa 2.400. È stato deciso ieri mattina durante un vertice tra azienda e sindacati. Da ambienti beninformati sembrerebbe che altri tre giorni si lavorerà anche a giugno: sempre su Giulia e Stelvio e non su Giulietta, per questo gli interessati sono soltanto 2.400. Il rientro a pieno regime degli oltre 3.500 addetti è previsto non prima di settembre. Ma le nove settimane di cassa in deroga e le ferie estive non trascorreranno invano. Si approfitterà della lunga pausa per svuotare le linee e preparare la nuova linea per il modello Maserati. Lo stop di Fca a catena si riversa sulle fabbriche dell'indotto e mentre Fca sta anticipando la cassa ai lavoratori sono invece migliaia i lavoratori delle fabbriche dell'indotto di Cassino, senza sussidi da mesi.

Ad accendere i riflettori sul tema è il segretario provinciale della Uilm Francesco Giangrande. Il sindacalista attacca a testa bassa: «Ad oggi le lavoratrici e i lavoratori in Cigo e in Cig in deroga del territorio di Cassino, non hanno ancora percepito l'assegno o l'accredito diretto da parte dell'Inps di Cassino, con il risultato che circa un migliaio di persone, e relative famiglie, sono in attesa dal mese di marzo del salario ridotto. Forse le disposizioni del Governo Nazionale, del Governo Regionale e dell'Inps Nazionale sono solo chiacchiere per l'Inps di Cassino. Questa considerazione è del tutto legittimata anche dal fatto che l'Inps di Frosinone ha erogato da tempo le spettanze alle lavoratrici e ai lavoratori del territorio di sua competenza.

Le lavoratrici, i lavoratori, le loro famiglie sono in attesa da ormai tre mesi che l'Inps di Cassino eroghi quanto dovuto; questi comportamenti evidenziano scarsa sensibilità e mancanza di rispetto della dignità umana da parte di un Ente come l'Inps di Cassino, che dovrebbe al contrario tutelare le persone che obbligatoriamente, per legge, sono sotto il suo diretto patrocinio. Le persone hanno esigenze quotidiane, mangiare, pagare gli affitti, hanno il diritto al giusto rispetto e al riconoscimento della propria dignità umana e sociale. Non potendo manifestare - conclude Giangrande - facciamo appello a tutte le Autorità competenti affinchè intervengano tempestivamente nei confronti dell'Inps di Cassino, in ogni modalità anche in ambito legale, per il ripristino delle regole democratiche».