Ieri era il 12 maggio, data a partire dalla quale l'Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane aveva ipotizzato il possibile inizio del "contagi zero" nel Lazio. Naturalmente non èancora così. Ma ieri, ancora una volta, in provincia di Frosinone ci sono stati "zero contagi". E l'analisi dell'Osservatorio fu effettuata con l'obiettivo di individuare, non la data esatta, ma la data prima della quale era poco verosimile attendersi l'azzeramento dei nuovi contagi. Significativo.

Inesorabile discesa
I numeri hanno una loro logica, soprattutto in una pandemia come quella da Covid 19. Ancora zero casi in provincia di Frosinone nell'undicesima settimana dall'inizio dell'inferno: 0 lunedì, 0 anche ieri. A questo punto però è importante analizzare tutta la sequenza di maggio: 0casi il primo maggio,2 il due, 3 iltre, 2 il quattro,1 il cinque, 2 il sei, 0 il sette, 0 l'otto, 1 il nove, 1 il dieci, 0 l'undici, 0 il dodici. Nessun nuovo contagio per cinque volte. Un totale di casi pari a 12. In dodici giorni.
La media è di 1 ogni ventiquattro ore. Ma c'è un particolare che gli esperti stanno analizzando con grande attenzione: è la seconda volta che ci sono due giorni consecutivi con 0 casi: il sette e l'otto, l'undici e il dodici. Segno non soltanto di una tendenza, ma anche di un bilancio più sistematico. Il territorio italiano è stato esposto alla pandemia in modo diverso: in alcune zone (la Lombardia su tutte) il virus ha corso ad altissima velocità, altrove è andata in maniera diversa. E in ogni caso i numeri da settimane dicono che la circolazione del Covid si è abbassata moltissimo in provincia di Frosinone.

Il fattore "fine lockdown"
Non è tutto: sono passati nove giorni dalla fine del lockdown. Il periodo di incubazione del virus arriva fino a due settimane, ma i sintomi si presentano soprattutto tra il quinto e il settimo giorno. Questa è la settimana decisiva e se nei prossimi giorni i dati dei nuovi contagi saranno ancora bassi, allora si potranno trarre conclusioni importanti. A cominciare da quella che in provincia di Frosinone le norme comportamentali sono state rispettate e la curva non ha ripreso a salire. Fra l'altro già tutti i dati di aprile certificavano il miglioramento netto della situazione: 18 casi il primo, 10 il due, 16 il tre, 21 il quattro, 18 il cinque, 6 il sei, 7 il sette, 14 l'otto,5 il nove, 12 il dieci, 8 l'undici, 7 il dodici.
E poi: 2 casi il tredici aprile, 5 il quattordici, 5 il quindici, 8 il sedici, 12 il diciassette, 9 il diciotto, 6 il diciannove.
Quindi ancora: 8 casi il venti aprile, 5 il ventuno, 9 il ventidue, 7 il ventitré, 0 il ventiquattro, 3 il venticinque, 3 il ventisei aprile. Infine: 3 il ventisette, 3 il ventotto, 1 il ventinove, 2 il trenta aprile. In totale 233 nuovi contagi, per una media giornaliera di 7,76. Dal ventiquattro aprile ad oggi non è mai stata superata quota 3 e per sei volte non sono stati rilevati nuovi contagi.

Zingaretti si sbilancia
Peraltro nell'ambito di un contesto regionale nel quale le cose vanno bene. Al punto che il Governatore Nicola Zingaretti ha detto: «Oggi (ndr: ieri per chi legge) 22 nuovi casi di positività nel Lazio, un altro dato incoraggiante. Il contenimento del virus ha raggiunto risultati importanti grazie a regole e indirizzi chiari e a comportamenti responsabili dei cittadini. Nella regione che ospita la più grande metropoliitaliana non era scontato. Ora andiamo avanti con serietà e rigore verso una stagione di riaperture. Il Governo sta predisponendo le linee guida per la sicurezza, ma da giorni stiamo lavorando con gli operatori per raggiungere un risultato che soddisfi sicurezza e ripartenza. Questo pomeriggio inoltre ho firmato un'ordinanza per cui da domani sarà possibile andare nei propri locali commerciali e nei centri sportivi per mettere in campo tutte le misure necessarie per organizzare la ripresa. Ripartire, ma ripartire in sicurezza». Il passaggio da sottolineare è questo: «Il contenimento del virus ha raggiunto risultati importanti grazie a regole e indirizzi chiari e a comportamenti responsabili dei cittadini». 

Le cifre della speranza
Ieri altre 17 persone guarite, che portano il totale a 388.
Tecnicamente 265 guariti e 123 dimessi. La differenza è che i primi sono completamente negativizzati e i secondi ancora no, ma nella sostanza parliamo comunque di persone che hanno superato la malattia.
E 388 su un totale di 657 contagiati è un numero significativo. Sempre ieri altre 14 persone sono uscite dall'isolamento domiciliare. Il numero dei tamponi è stato più basso della media: 260 rispetto ai 300 che quotidianamente vengono effettuati e processati. Ma parliamo comunque di cifre significative. Cifre che vanno contestualizzate: Terapia intensiva è Covid free dal 27 aprile e nelle corsie dei reparti dedicati ai malati di Coronavirus ci sono 58 posti liberi su 86 disponibili.
I ricoverati per la pandemia sono 28.

Domani iniziano i test
Tutto pronto per il via ai test sierologici anche in provincia di Frosinone. Inizieranno domani, sul personale sanitario: dureranno 4 settimane. Gli esami riguarderanno, oltre al personale ospedaliero, anche i medici di medicina generale, pediatri e farmacisti.
Poi si passerà agli operatori delle Forze dell'Ordine (Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Carabinieri, Vigili del Fuoco, Esercito, Guardia Costiera, Polizia Penitenziaria, Polizie locali e Provinciali). Ma l'indagine di sieroprevalenza toccherà anche ospiti e dipendenti delle residenze sanitarie assistenziali. In provincia di Frosinone l'obiettivo è arrivare a "mappare" un totale di 5.600 persone all'inizio. Però a livello nazionale c'è già l'idea di estendere il test. Il Governo ha approvato un decreto-legge che introduce "misure urgenti in relazione alla realizzazione di un'in dagine di sieroprevalenza".
Le norme prevedono «l'autorizzazione al trattamento dei dati personali, relativi alla salute e al corredo genetico, per fini statistici e di studi scientifici». Partiranno presto le chiamate alle 150.000 persone selezionate per il campione Istat, sulle quali condurre i test sierologici sugli anticorpi del nuovo Coronavirus. Il campione che sarà sottoposto ai test sierologici (gratuiti) sarà rappresentativo a livello regionale, poi in base al sesso, a 6 fasce d'età (da zero anni a 17, da18 a 34, da 35 a 49, da 50 a 59, da 60 a 69 e da 70 e più anni) e all'attività economica. Terrà conto dei settori piùa rischio. Saranno coinvolti in tutto 200 Comuni italiani e i campioni che verranno raccolti saranno consegnati alla banca biologica dell'Istituto Nazionale Malattie Infettive Spallanzani. Questi esami indicheranno se un soggetto ha già contratto il virus in passato e se ha sviluppato l'immunità. Gli anticorpi utili alla ricerca sono essenzialmente due: IgM (immunoglobuline M) e i IgG (immonoglobuline G). Le prime si sviluppano all'inizio dell'infezione e durano poco. Le seconde nella fase successiva (un paio di settimane dopo aver contratto il virus) e durano di più.
C'è un altro progetto pronto a partire alla Asl di Frosinone: la terapia con il plasma guariti.