Rumori sospetti nel centro Serapide, lo stabile incompiuto dell'ex Tomassi. Accade anche in piena emergenza sanitaria. A riferirlo sono i residenti della zona che ancora aspettano la tanto decantata rinascita del complesso edilizio che avrebbe dovuto ospitare un centro commerciale al centro della città. I cittadini sono stufi di vedere dalle proprie finestre il "mostro" che cade a pezzi, divenuto ormai un ricettacolo di rifiuti, un luogo frequentato dagli spacciatori di droga e dai loro clienti anche in pieno lockdown.

Chi abita lì intorno sente spesso delle voci all'interno dell'edificio abbandonato, specialmente di notte. Al posto del Serapide dovrebbe sorgere la cittadella della scuola. Questo almeno è il progetto caldeggiato dal sindaco Roberto De Donatis. E mentre la burocrazia s'imbatte nei soliti tempi lunghi, i cittadini sono preoccupati e chiedono maggiori controlli, specialmente di sera e di notte. Raccontano che addirittura, probabilmente per non farsi vedere, qualcuno ha tagliato i cavi elettrici che alimentano un faro che illuminava un'ala dell'edificio.

Sabotaggi che servono per poter entrare indisturbati e fare il proprio comodo all'interno dello stabile. Proprio sotto quel lampione, ora disattivato, c'è un cancelletto che resta quasi sempre aperto. Un accesso comodo da cui poter entrare senza particolari problemi. A chiamare più volte le forze dell'ordine segnalando quel cancelletto aperto è stato il papà di Andrea Polsinelli, il giovane che proprio all'interno del "mostro" fu trovato senza vita dopo un volo nel vuoto di diversi metri.

Il signor Pio non si è mai arreso e continua la sua lotta per garantire un minimo di sicurezza dell'area. Il suo impegno è motivato dal desiderio che altre famiglie non vivano la tragedia capitata a lui. Così, ogni volta che vede il cancelletto aperto, Pio Polsinelli si sente in dovere di allertare le forze dell'ordine. Si provvede a richiuderlo, ma poco dopo viene violato nuovamente.
I residenti della zona hanno paura e invocano controlli più stringenti, anche per evitare altre tragedie.