La clamorosa protesta del ristoratore Giampiero Pigliacelli a Frosinone ha richiamato immediatamente l'attenzione di Confcommercio Lazio, che con il suo direttore Salvatore Di Cecca lancia un forte messaggio in difesa della categoria. «La protesta esplosa a Frosinone dimostra che il rischio di crisi sociale paventato dal nostro presidente regionale Acampora si è purtroppo avverato -dichiara Di Cecca - I nostri dipendenti aspettano ancora la cassa integrazione, il Decreto liquidità non decolla, dal Dpcm del 26 aprile apprendiamo che potremo riaprire dal primo giugno. Questo significa altri 9 miliardi di danni, che portano le perdite stimate a un totale di 34 miliardi dall'inizio della crisi».

Il direttore regionale di Confcommercio aggiunge: «Forse non è chiaro che si sta condannando il settore della ristorazione e dell'intrattenimento alla chiusura.
Moriranno oltre 50.000 imprese, mentre 350.000 persone perderanno il lavoro, i consumi caleranno di 30 miliardi. Bar, ristoranti, pizzerie, catering, intrattenimento e stabilimenti balneari sono allo stremo. Tanto che non saranno in grado di restare ancora chiusi per più di un mese». A livello di numeri, nel Lazio si contano 44.805 imprese del settore pubblici esercizi, in provincia di Frosinone sono 3.262 (banca dati Cciaa aggiornata al 30 marzo 2020).

Sempre nella nostra regione, 10.000 aziende rischiano di non riaprire, 800 in provincia di Frosinone (oltre il 22%), con più di 30.000 posti di lavoro complessivi in pericolo. «Servono subito risorse a fondo perduto - sollecita Di Cecca - senza ulteriori lungaggini o tentennamenti. Sappiamo quanto dovremo restare ancora chiusi, nulla si sa invece su quando le misure di sostegno verranno erogate. Il tutto, a dispetto del buon senso e della classificazione effettuata dall'Inail, che indica i pubblici esercizi come attività a basso rischio.
E nonostante la categoria abbia messo a punto protocolli specifici per riaprire in sicurezza».

Insomma, per la Confcommercio la misura è colma: «Le nostre imprese sono pronte, stiamo valutando in questi giorni tutte le iniziative idonee, nel rispetto della legge, affinchè vengano accolte le nostre proposte di riapertura già dal 18 maggio». Infine, anche il presidente di Fipe Confcommercio Lazio Sud, Italo Di Cocco, esprime tutta la sua solidarietà all'imprenditore frusinate e alle imprese della ristorazione.

Due mesi con la serranda abbassata e la prospettiva che la situazione resterà così anche per tutto il mese di maggio. Per lui, ma anche per l'intero settore. Giampiero Pigliacelli, titolare dell'Osteria Panzini, è crollato e si è reso protagonista, ieri mattina, di un gesto eclatante. Ha preso delle taniche piene di benzina e, davanti al suo locale di Madonna della Neve a Frosinone, ha minacciato di darsi e dargli fuoco. Sono ormai due mesi che Giampiero Pigliacelli, titolare dell'Osteria Panzini sta cercando di arginare i danni derivati dalla chiusura del noto locale di Madonna della Neve a causa delle direttive governative per il contenimento della pandemia.

«Il 17 aprile, sarebbe stato un compleanno importante per la mia attività - dice ancora scosso per quello che è accaduto ieri mattina -. Avrei dovuto festeggiare i vent'anni di un ristorante nato solo grazie ai miei sforzi e invece ieri mi sono trovato quasi a dargli fuoco».
L'ultima videoconferenza del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, gli ha tolto completamente il fiato. Per i ristoratori, così come per l'intera categoria del micro-commercio la situazione si sta facendo drammatica ed esplosiva. Si riapre a giugno e con tutta una serie di limitazioni che metteranno ulteriormente a dura prova i ristoratori e gli operatori del settore.

«Ho sette dipendenti e normalmente faccio ottanta coperti. Con le nuove norme ne potrò fare sì e no trenta. Come posso riuscire a non licenziare e ad andare avanti?», si chiede. E così le spese corrono, i dipendenti ci sono, la cassa integrazione non arriva e di certo non può bastare, per sopravvivere, la possibilità della consegna a domicilio ora e dell'asporto poi. E così, Pigliacelli che esterna, da settimane, la sua collera sui social, nella mattinata di ieri si è reso protagonista di un gesto clamoroso.

La mattinata
Si è presentato di prima mattina nel suo locale nella parte bassa del capoluogo. Uno snodo nevralgico e di accesso alla città. Ha alzato la saracinesca, ma con sé aveva alcune taniche di benzina. Sì, proprio taniche di benzina. Ha pensato a un gesto per richiamare l'attenzione dei cittadini, degli altri esercenti, dei governanti. Si è messo all'ingresso del suo locale e ha iniziato a urlare tutta la sua rabbia e il rancore per una situazione ormai drammatica. Un lungo stop che lo sta devastando, togliendogli sonno e tranquillità. La sua, quella della sua famiglia, quella dei suoi dipendenti.

Le grida del noto ristoratore hanno subito richiamato l'attenzione di chi abita a Madonna della Neve e che, preoccupato per ciò che minacciava di fare, ha immediatamente chiamato le forze dell'ordine. Nel giro di pochi minuti l'area è stata presidiata da polizia, carabinieri e vigili del fuoco. Decine i testimoni che, coperti dalla mascherina, si sono fermati attoniti e preoccupati ad assistere a ciò che stava accadendo.
Molti esprimendo solidarietà. «Ha ragione», dicevano i più.

Giampiero Pigliacelli, è un personaggio noto in città, uno che ci ha sempre messo la faccia. Uno che in queste settimana sta anche facendo solidarietà portando i pasti del suo ristorante a chi ne ha bisogno: associazioni e privati cittadini: «Lo faccio con il cuore, in molti si vergognano di chiedere aiuto e io cerco di rendermi utile comunque portando cibo e qualche giochino per i loro bambini. Devo dire che molte persone, in anonimato, stanno lasciando per loro un "pasto sospeso"». Ma tornando alla cronaca di ieri mattina, il ristoratore, davanti alle forze dell'ordine, che hanno sempre avuto la situazione sotto controllo, ha urlato tutto ciò che aveva dentro. Poi sono iniziate le trattative.

Prima polizia e carabinieri si sono avvicinati a Pigliacelli e poi, con grande professionalità e serenità, dialogando, lo hanno convinto a desistere. Il titolare di "Osteria Panzini" ha compreso che aveva raggiunto il suo obiettivo: ottenere attenzione mediatica per far sentire la sua voce. Ha consegnato le taniche di benzina ai vigili del fuoco, poi l'area esterna del locale è stata sanificata. E, dopo un'ora, la piazza è tornata nella calma da "contenimento". Il gesto di Pigliacelli però resta e non va sottovalutato. "Stasera comunque le consegne a domicilio le farò lo stesso, sono vivo vegeto e libero, scusate la cavolata di oggi (ieri ndr) mattina, ho sbroccato un attimo", questo il messaggio di ieri pomeriggio sulla pagina Facebook di Pigliacelli, il cui video della protesta è rimbalzato anche sulle pagine di "Welcome to favelas".

di: Massimiliano Pistilli