Il 31 dicembre 1855 a San Mauro di Romagna (Oggi San Mauro Pascoli in suo onore) nasce Giovanni Pascoli, celebre poeta e accademico italiano di fine Ottocento. Quarto di dieci figli trascorre un'infanzia serena, grazie alle buone condizioni economiche della famiglia. A soli dodici anni perde il padre, assassinato con una fucilata mentre tornava a casa sul proprio calesse. Da questo evento nacquero due delle sue più celebri opere: "X Agosto" e "La cavalla storna". Nella biografia scritta dalla sorella Maria, "Lungo la vita di Giovanni Pascoli", il futuro poeta viene presentato come un ragazzo solido e vivace, il cui carattere sembra non lasciar trasparire i segni delle disgrazie vissute: probabilmente a distrarlo dal dolore furono la dedizione allo studio e la ricerca ostinata dell'assassino del padre.

Durante gli studi universitari Pascoli fu allievo del poeta Giosuè Carducci e del latinista Giovanni Battista Gandino e divenne seguace del movimento anarco-socialista. Dopo la laurea, conseguita nel 1882, Pascoli intraprese la carriera di insegnante, prima di liceo e poi di Università. Non riuscendo ad adattarsi alla vita in città preferì infine tornare alla vita agreste, trasferendosi con la sorella Maria nella Media Valle del Serchio nel piccolo borgo di Castelvecchio nel comune di Barga. Dopo il matrimonio della sorella iniziò per Pascoli un periodo di profonda crisi, che lo catapultò nel vortice dell'alcolismo, portandolo alla morte il 6 aprile del 1912. 

Giovanni Pascoli potrebbe essere definito come un "impressionista" della poesia: la sua poetica è infatti in grado di restituire immagini, suoni e suggestioni dei paesaggi e delle scene della vita quotidiana delle campagne. Ricorrenti nelle sue poesie i temi dell'infanzia, esplicitata nella poetica del fanciullino, gli affetti familiari e la natura agreste. Insieme con Giosuè Carducci e Gabriele D'Annunzio è uno dei maggiori esponenti del decadentismo italiano di fine Ottocento. Â