Sarà Woody Allen ad aprire il 69esimo Festival di Cannes, condotto dallâattore francese Laurent Lafitte: lo farà con lâattesissimo ultimo film, âCafé Societyâ. Eâ la terza volta che un film di Allen apre Cannes, dopo âHollywood Endingâ e âMidnight in Parisâ. Il film, interpretato da Kristen Stewart e Jesse Eisenberg è stato girato tra Los Angeles e New York e vede nel cast anche Steve Carell, Parker Posey, Blake Lively, Corey Stoll, Jeannie Berlin e Ken Stott. La fotografia è firmata dallâitaliano Vittorio Storaro, tre volte premio Oscar (per Apocalypse Now, Reds e Lâultimo imperatore): è la prima volta che il nostro autore della fotografia più celebre, collabora con Allen, anche se i loro nomi si sono già sfiorati due volte in passato. In precedenza, Storaro, infatti, aveva lavorato con Coppola, ad un episodio del film collettivo New York Stories, diretto anche da Scorsese ed Allen appunto; nel film diretto da Alfonso Arau âHo solo fatto a pezzi mia moglieâ, quindi, ritroviamo Storaro come cinematographer e Woody Allen  nelle vesti di attore. Il film, si segnala, tra lâaltro, per essere il primo film in digitale del regista newyorkese: la macchina da presa scelta per la grande occasione è la Sony F65 4K. Questâanno lâItalia non è in concorso nella sezione principale del Festival, mentre è presente con âPericle il neroâ, regia di Stefano Mordini, nella sezione Un Certain Regard. Quindi da segnalare: âL'ultima spiaggiaâ, regia di Thanos Anastopoulous e Davide Del Degan (Proiezioni speciali-Un Certain Regard),  âFioreâ, regia di Claudio Giovannesi (Quinzaine des Réalisateurs), âLa pazza gioiaâ, regia di Paolo Virzì (Quinzaine des Réalisateurs), âFai bei sogniâ, regia di Marco Bellocchio (Proiezioni speciali-Quinzaine des Réalisateurs) e âI tempi felici verranno prestoâ, regia di Alessandro Comodin (Proiezioni speciali-Settimana Internazionale della Critica). Due nomi poi per quanto riguarda le giurie:lâattrice Valeria Golino (Concorso principale) e il regista Gianfranco Rosi (Oeil d'or).
La giuria di questâanno che assegnerà la Palma dâoro:
Il Presidente di giuria è George Miller, regista e sceneggiatore (Australia); Arnaud Desplechin, regista (Francia), Kirsten Dunst, attrice (Germania, USA), Valeria Golino, attrice (Italia), Mads Mikkelsen, attore (Danimarca), László Nemes, regista (Ungheria), Vanessa Paradis, attrice e cantante (Francia), Donald Sutherland, attore (Canada), Katayoon Shahabi, produttrice (Iran)
I film in concorso per la prestigiosa Palma:
Toni Erdman, regia di Maren Ade (Germania, Austria), Julieta, regia di Pedro Almodóvar (Spagna), Personal Shopper, regia di Olivier Assayas (Francia), American Honey, regia di Andrea Arnold (USA, Regno Unito), The Unknown Girl, regia di Jean-Pierre Dardenne e Luc Dardenne (Belgio), Juste la fin du monde, regia di Xavier Dolan (Canada, Francia), Ma Loute, regia di Bruno Dumont (Francia, Germania), Paterson, regia di Jim Jarmusch (USA), Rester Vertical, regia di Alain Guiraudie (Francia), Aquarius, regia di Kleber Mendonça Filho (Brasile), From the Land of the Moon, regia di Nicole Garcia (Francia), I, Daniel Blake, regia di Ken Loach (Regno Unito, Francia), Ma'Rosa, regia di Brillante Mendoza (Filippine), Bacalaureat, regia di Cristian Mungiu (Romania, Francia), Loving, regia di Jeff Nichols (USA, Regno Unito), The Handmaiden, regia di Park Chan-Wook (Corea del Sud), The Last Face, regia di Sean Penn (USA), Sieranevada, regia di Cristi Puiu (Romania, Francia, Bosnia Herzegovina, Croazia, Macedonia), Elle, regia di Paul Verhoeven (Francia, Germania, Belgio), The Neon Demon, regia di Nicolas Winding Refn (USA, Francia, Danimarca), Forushande, regia di Asghar Farhadi (Iran).
Curiosità :
Il manifesto di questa edizione è ispirato al film âIl disprezzoâ di Jean-Luc Godard. Unâimmagine dominata dal giallo, infatti, raffigura la villa dove risiedono Piccoli e  la Bardot: la celebre dimora in questione è Casa Malaparte (Capri), appartenuta allo scrittore Curzio Malaparte, progettata dall'architetto Adalberto Libera. à considerata uno dei capolavori dell'architettura moderna, purtroppo non è aperta al pubblico: appartiene alla Fondazione Giorgio Ronchi.