Sono lì da almeno quarant’anni, erano usate dai proprietari dell’ex Snia come alloggi per impiegati e familiari e dopo la chiusura dell’azienda niente è stato fatto per bonificare le tre strutture infestate dall’amianto in via Marittima-Valle Fiorletta e nella zona circostante, dove la contrada Colle San Paolo abbraccia Bosco Faito, il “monumento naturale” racchiuso entro il perimetro del vecchio stabilimento chimico.

I residenti sono costretti a vivere a contatto diretto con le microparticelle rilasciate dall’eternit usurato e denunciano all’unisono che «oltre alle tettoie, il materiale è stato accumulato all’interno degli edifici e anche scaricato e interrato qui intorno».

Ricordano inoltre che «più di un anno fa, quando c’era il commissario straordinario (Emilio Dario Sensi, ndr), c’è stata una raccolta di firme con centinaia di adesioni con la richiesta d’intervento protocollata in Comune, salvo poi perdere traccia di ogni documentazione. Nel frattempo non c’è stato alcun interessamento da parte dell’amministrazione comunale, nonostante le nostre continue segnalazioni».

I cittadini in questione si sentono abbandonati a loro stessi. E non da ora. Vivono in una traversa della regionale Monti Lepini, in quella “terra di mezzo” tra Ceccano e Frosinone che dovrebbe essere un vanto ambientalistico per il grande polmone verde che ha in seno e che, invece, fa parlare di sé per le tante aziende attive e inattive iscritte nel lungo elenco del Sin Valle del Sacco.

Così, come se non bastassero i record negativi a livello nazionale, le polveri sottili alle stelle e l’inquinamento delle falde acquifere nelle confinanti aree industriali ancora da bonificare, c’è chi deve aggiungere anche un’esistenza a stretto contatto con i pericoli dell’ingente quantitativo di fibrocemento dimenticato dagli allora “padroni di casa”, che nessuno ha sinora scomodato per togliere la sporcizia nascosta sotto il classico tappeto del salotto.

Signore e signori, benvenuti nell’universo di Bosco Faito, un parco naturalistico “protetto”. Sì, ma da chi e da che cosa?