Oggi la Commissione lavori pubblici-ambiente si occuperà del piano di manutenzione decennale preparato dall’agronomo Giuseppe Francazi, incaricato dall’ufficio tecnico per il censimento, la mappatura, l’approfondimento specialistico e l’analisi di stabilità del patrimonio arboreo del cimitero.

La consulenza dell’esperto fu richiesta dal capo settore Carlo Del Brocco a dicembre, a distanza di due mesi dall’affidamento della ribattezzata “operazione-motosega” alla ditta Edil Garden 2006 e dalla conseguente interrogazione del consigliere di minoranza Luigi Compagnoni, che chiese di conoscere le procedure di autorizzazione paesaggistica e quali fossero le competenze professionali di chi aveva redatto le perizie per procedere all’abbattimento degli alberi finiti nel mirino.

Il coinvolgimento di un tecnico specializzato fu preteso anche dalla stessa sezione cittadina del partito socialista, che aveva sottolineato come il comune di Ceccano non disponesse di tale figura professionale e che il tutto potesse essere finalizzato non a scongiurare potenziali situazioni di pericolo, bensì a tutt’altra eventualità: la costruzione di nuovi loculi cimiteriali per una speculazione edilizia.

A far svanire ogni dubbio a riguardo l’impegno di spesa di più di settemila euro per la stima degli interventi strettamente necessari, la cui prima fase è costata altrettanto e ha avuto luogo agli inizi di gennaio con il taglio di una decina di cipressi e l’individuazione di altre piante giudicate malate o pericolanti nella parte vecchia di camposanto.

Se nel corso degli anni fossero state investite risorse finanziarie in controlli, cure e potature, non si sarebbe arrivati al vergognoso, oneroso ed evitabile taglio di specie arboree protette per garantire l’incolumità pubblica.

E se, oltre a salvare il salvabile, verranno piantati nuovi cipressi, si spera che non faranno la brutta fine di quelli che li hanno preceduti.