L’accertamento è concluso e il ruolo coattivo è completo. Ora tocca a Equitalia regolare i conti. Pronto anche il lungo elenco con gli oltre cinquecento nominativi che risultano morosi per non aver pagato (o averlo fatto in modo incompleto o in ritardo) la Tarsu del 2013. Un bel “malloppo” che in totale supera il mezzo milione di euro anticipato a suo tempo dall’amministrazione che ora passa all’incasso. In realtà ad incassare le somme dovute sarà l’agente di riscossione del Comune, ovvero la Equitalia Spa. Il via libera alla riscossione coattiva della tassa rifiuti 2013 è arrivata ieri con l’ordinanza firmata dal dirigente del Settore entrate, il dottor Cesare Gizzi, che approva il relativo ruolo. Le cartelle esattoriali possono dunque partire. Arriveranno presto nelle case di circa cinquecento ceccanesi e di una cinquantina di titolari di posizione Tarsu nel 2013 che nel frattempo si sono trasferiti altrove: 22 a Roma, 16 a Latina, 2 Bologna, altrettanti a Isernia, Milano e Napoli.L’importo medio delle cartelle  è di poco inferiore ai mille euro, ma c’è una grande variabilità: da poche decine di euro fino a una massimo di circa 70.000 (somme queste ultime che riguardano solo poche posizioni). L’elenco dei morosi è stato definito dopo l’inoltro da parte del Comune di avvisi di pagamento che però sono rimasti inevasi. Da qui la chiusura del ruolo coattivo, l’ultimo per quanto riguarda la famigerata Tarsu. Dal 2014, infatti, la Tarsu è stata sostituita dalla Tari che non prevede più la quota parte riferita ai servizi. Nonostante che la fama di Equitalia susciti nei contribuenti pensieri negativi, stavolta per i ceccanesi non in regola con il pagamento della tassa sui rifiuti il ricorso all’agenzia di riscossione costituirà un vantaggio. Infatti, sarà possibile rateizzare gli importi dovuti fino a 72 rate e fino a un massimo di dieci anni (per le somme più elevate), contro i termini più restrittivi indicati dal regolamento comunale. Non tutte le cartelle, insomma, arrivano per nuocere.