«Ci hanno “staccato” la spina, siamo costretti a chiudere».

A parlare è il presidente del Consorzio dei Comuni del Cassinate per la programmazione e gestione dei servizi sociali, Edoardo Fabrizio, che in questi giorni ha dovuto comunicare agli 11 Comuni consorziati che, dal primo gennaio 2016, gli interventi del Piano distrettuale piccoli Comuni verranno interrotti a causa della mancato finanziamento della legge 6/2004 da parte della Regione Lazio, strumento fondamentale per la sopravvivenza e la capacità di offrire servizi da parte dei piccoli Comuni.

Verranno così interrotti quegli importanti servizi per l’inclusione sociale e lavorativa, assistenza domiciliare e segretariato sociale che i piccoli Comuni da soli non riuscirebbero a offrire.

«E poi parlano di sociale, si riempiono la bocca di belle parole ma nella realtà ci tagliano le gambe - tuona Fabrizio - Da anni assistiamo a tagli su tagli. Ma con l’azzeramento dei finanziamenti mettiamo fine a quanto di buono fatto fino ad ora. Non sarà più possibile operare e offrire servizi: si blocca tutto».

Nel Cassinate i comuni interessati sono Acquafondata, Castelnuovo Parano, Colle San Magno, Coreno Ausonio, Sant’Ambrogio sul Garigliano, Sant’Andrea sul Garigliano, Sant’Apollinare, Terelle, Vallemaio, Vallerotonda e Viticuso.

A fare appello alla Regione è anche il vicesindaco di Colle San Magno ed esponente del Pd provinciale, Antonio Di Nota, che ha scritto una nota al presidente Zingaretti, all’assessore alle Politiche sociali Rita Visini, all’assessore al Bilancio Antonella Sartore e al presidente della Commissione Bilancio Mauro Buschini.
"Faccio appello alla Regione Lazio, anche a nome dei colleghi amministratori degli altri Comuni, affinché si possa intervenire per sanare tale mancanza e prevedere specifiche risorse altrimenti saremmo costretti a mettere il cartello “chiuso per mancanza di trasferimenti dalla Regione Lazio”, a molti dei nostri uffici".

(Tutti i dettagli nell'edizione del 15 dicembre)