Sono alcuni giorni che, ironizzando sulla sua (presunta) non popolarità in città, sono presenti i manifesti “Chi è Carlo Maria?”. L’ingegner D’Alessandro, candidato a sindaco per la coalizione di centrodestra, ha voluto sottolineare: "Chi non è un politico di professione è ovvio che sconti un iniziale periodo di necessaria conoscenza sul territorio, ma questo non può solo essere un male, tutt’altro". Alla domanda su chi è risponderà personalmente venerdì pomeriggio al foyer del teatro Manzoni alle 18.

D’Alessandro scende nei contenuti, come già accaduto negli innumerevoli incontri di queste ultime settimane e si sofferma sul problema della sicurezza: "È indubbio che nella nostra città si percepisca, nella parole della gente, nei loro comportamenti e nelle continue richieste di azione, la necessità di intervenire in maniera decisa per il ripristino della legalità e soprattutto della sicurezza di tutti. Siamo alle soglie dell’inaugurazione dell’Anno Santo straordinario da domani e certamente Montecassino rappresenta uno degli obiettivi sensibili e, di conseguenza, ciò vale per l’intera città. Non abbiamo un sistema adeguato di controllo del territorio, se pensiamo alla mancanza di un sistema di videosorveglianza nei luoghi di maggiore frequentazione e interesse pubblico. Nessun controllo approfondito è stato mai effettuato nei locali di frequentazione dubbia, soprattutto se legati alla proliferazione del culto islamico".

"Non è rinunciando alla nostra identità che diventiamo più aperti verso gli altri – ha continuato D'Alessandro - Non possiamo permetterci di barattare il crocifisso e tutti i simboli della cristianità con un malinteso senso di integrazione sociale. Sono certo che nessuno possa sentirsi offeso se, entrando in un paese ospitale, si trovi davanti i segni dell’identità e della tradizione altrui; il rispetto per chi ospita è uguale a quello che si deve per chi è ospitato e su queste posizioni non intendo arretrare di un millimetro".